Concutelli in libertà. Il nipote di Occorsio: "Serviva pena di morte"
L'ex leader di Ordine Nuovo è gravemente malato. Ha passato 32 anni in carcere per l'assassinio del giudice Occorsio. Il nipote: "Serviva pena morte"
L'ex terrorista nero Pierluigi Concutelli torna libero. La sospensione della pena gli è stata riconosciuta per le gravi condizioni di salute, ha quindi lasciato gli arresti domiciliari. Stando a quanto riferisce nel suo blog il saggista Ugo Tassinari, Concutelli è stato trasferito dagli amici che lo assisteranno in una casetta sul mare, sul litorale di Ostia. "Io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte ". Non usa mezzi termini Vittorio Occorsio, nipote del magistrato assassinato nel 1976 dal commando neofascista, di cui faceva parte l'ex leader di Ordine Nuovo. Mentre il padre, Eugenio Occorsio cerca di addolcire i toni della polemica. "E' un momento di profonda amarezza e grande dolore. Però non vorrei che prevalessero dichiarazioni estemporanee, come quella, improvvida e inopportuna, di mio figlio, che ha parlato di pena di morte. Di pena di morte non è il caso di parlare perchè è estranea alla civiltà democratica". Così il figlio del giudice ha commentato la notizia, anche se c'è rabbia per il mancato pentimento del terrorista. "Siamo di fronte a un uomo - prosegue Eugenio Occorsio - che ha scontato oltre 30 anni di carcere, una pena enorme. In tutti questi anni, però, come famiglia abbiamo aspettato invano una parola di pentimento e di scuse". LA CONDANNA - Concutelli fu condannato per il delitto del sostituto procuratore Vittorio Occorsio e, successivamente negli anni 80, ad altri due ergastoli per aver sgozzato due neofascisti Ermanno Buzzi e Carmine Palladino da lui considerati delatori. Dopo oltre 32 anni di detenzione, ottenne il regime di semilibertà, che gli fu revocato quando, nell'estate del 2008, fu fermato in auto per un controllo dalla polizia penitenziaria mentre si accingeva a rientrare nel carcere di Rebibbia. Gli agenti lo sorpresero con dell'hashish in tasca, 4.000 euro e un coltello a serramanico lasciato sul cruscotto. Questa vicenda costò a Concutelli la perdita del beneficio e il rientro in carcere. A dicembre dello stesso anno, però, a seguito di un attacco ischemico e del ricovero in ospedale, l'ex comandante di 'Ordine Nuovò ottenne la detenzione domiciliare su decisione del tribunale di sorveglianza. Per la detenzione dello stupefacente, Concutelli è stato prosciolto dal gup Maria Agrimi perchè il quantitativo era di poco conto ed era destinato a un uso personale per motivi di salute. L'ex terrorista, infatti, aveva sostenuto che la droga gli serviva per combattere la pressione alta. Per la detenzione del coltello, che gli sarebbe servito per tagliare le cinture di sicurezza qualora fosse stato colto in auto da un improvviso attacco ischemico, è stato invece rinviato a giudizio. Quanto ai soldi, Concutelli si giustificò dicendo che erano destinati al pagamento dell'ultima rata per l'acquisto di un'auto.