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Storace: "150° Unità? Non si dimentichi il ventennio fascista"

La proposta: "Cambiare la legge: non si possono celebrare solo 130 anni, è ipocrisia. E l'Eur, Latina e la previdenza sociale dove li mettiamo?"

Andrea Tempestini
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Francesco Storace, il segretario del la Destra, lancia la provocazione dal suo blog e riporta in primo piano le polemiche sull'Unità. "Bisogna cambiare la legge sul 150° dell'Unità d'Italia. Non perché lo chieda la Lega e non perché escano nuovi manifesti di Lassini; ma semplicemente perché 'si rischia' di celebrare il fascismo...E' quello che pare di capire dalle grida ipocrite di un branco di autentici incolti - prosegue Storace - a cui hanno regalato la laurea in antifascistologia". FACCETTA NERA - Il punto, secondo il segreatraio de la Destra, è che "pretendono che si parli di 130 anni celebrandone 150, cancellando i 20 anni del fascismo. Si credono molto intelligenti e pensano che nessun italiano conosca Faccetta Nera, e che canticchiarla sia un crimine degno della pena di morte": qui il riferimento è al caso del professore che durante una lezione di storia ha fatto intonare l'inno fascista. "E LA PREVIDENZA SOCIALE?" - "E allora - si chiede Storace - perché non cancellate la previdenza sociale, perché non buttate giù l'urbanistica dell'Eur e non radete al suolo Latina e le città di Fondazione. Non c'è bisogno di essere fascisti per guardare senza manicheismi a tutta la storia nazionale, con le sue luci e le sue ombre; c'è necessità di essere cretini - attacca - per tappare la bocca a chi pone domande. 130 anni non sono 150 e ci fa pena chi ne elimina 20. E' nella storia d'Italia. E' illusorio pensare di cancellarla. Leggo i libri di De Felice e Pansa - conclude il segretario de la Destra -  e mi chiedo se il 25 aprile è stato solo democrazia. Quanti lutti in tuo nome...Non ci sono italiani che non credono nella democrazia. Finisca la retorica", intima Storace.

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