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Rengo Unito, la grande fuga dal matrimonio reale

Venerdì la cerimonia. A ruba i pacchetti per chi non ne può più dei principi: in 3 milioni preferiscono una vacanza

Andrea Tempestini
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Tanti fremono per l'evento dell'anno. Altri non vedono l'ora che la sbornia reale sia finita. Mancano pochi giorni al matrimonio fra William e Kate e nel Regno Unito c'è un acceso dibattito su abiti nuziali, liste degli invitati e luna di miele dei promessi sposi. Ma questo evento non sta suscitando solo gioia e letizia, c'è anche chi si sente escluso dalle partecipazioni, chi non andrà alle nozze anche se convocato e chi farà di tutto per essere lontano da Londra il 29 aprile. I dubbi iniziano fin dalla lunghissima, e per certi versi stravagante, lista di nozze resa nota da Buckingham Palace, che ha pubblicato la mappa dei posti a sedere nella Westminster Abbey, dove si svolgerà la funzione religiosa. Circa 1900 persone troveranno posto nella gigantesca abbazia, ma ce ne saranno molte altre in piedi in una parte della chiesa da cui non sarà però possibile vedere l'altare. Fra gli invitati spicca l'attore comico Rowan Atkinson, interprete di Mr Bean, e la gente comune invitata dalla coppia: il postino, il droghiere, il macellaio di un piccolo villaggio del Berkshire, che per tutta la vita ripeteranno ai nipoti «io c'ero». Oltre ai vip del calibro di Elton John e dei Beckham e a tante teste coronate. Mancano comunque il presidente americano, Barack Obama, e quello francese, Nicolas Sarkozy, impegnati a gestire guerre e rivolte fra Africa e Medio Oriente. Ma non sono stati invitati nemmeno gli ex premier Tony Blair e Gordon Brown, che non hanno mai entusiasmato i Windsor. Restano a casa anche i Savoia, nonostante Amedeo d'Aosta sia cugino di secondo grado del principe Carlo. E poi c'è chi, seppur invitato, non potrà proprio andare, come il re della Cambogia, Norodom Sihamoni, che deve pensare ai nuovi scontri al confine con la Thailandia. Per i sudditi che non alzeranno i calici a Palazzo verranno organizzate ben 5500 feste: solo a Londra e dintorni saranno 800, tra quelle che ufficialmente hanno chiesto l'autorizzazione al Comune. Ma molti non ne vogliono proprio sapere di queste celebrazioni. Gli scozzesi, ad esempio, che non hanno perduto l'odio per la corona inglese che ha assoggettato la loro terra. La città di Glasgow è l'unica in tutta la Gran Bretagna a non aver presentato alcuna richiesta di party. C'è chi invece farà di tutto per sfuggire alle Union Jack che addobbano le vie di Londra, alle strade chiuse al traffico, e alle torme di turisti che occuperanno le vie del centro. Tanti inglesi, approfittando del mastodontico ponte reso possibile dal matrimonio (festa nazionale), scapperanno. Secondo l'Associazione dei viaggiatori britannici (Abta), saranno almeno in tre milioni a farsi un viaggio all'estero in questo periodo. Tra le mete preferite c'è la Spagna, ma anche l'Egitto e la Tunisia, che costano meno dopo le rivoluzioni democratiche. A conti fatti, con soli tre giorni di vacanza si può star lontani dalla scrivania e dalla monarchia per 11 giorni. Fra i pacchetti ci sono anche quelli intitolati “Fuga dal matrimonio reale”.  Perfino il principe William vorrebbe scappare. Vuole essere mandato al più presto in Afghanistan dai suoi comandanti, facendo così di Kate una “sposa di guerra”. di Alessandro Carlini

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