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Nucleare, premier: "Stop per dialogo consapevole"

Berlusconi al summit con Sarkò: "Moratoria per evitare un voto al referendum su onda emotiva Fukushima"

Andrea Tempestini
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A Villa Madama, nella molteplicità di temi toccati da Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy nel corso del vertice bilaterale, il presidente del Consiglio ha parlato anche di energia nucleare. Il premier è tornato sulla scelta dell'Italia di far scattare una moratoria sull'atomo. "Se fossimo andati oggi a quel referendum - ha spiegato il Cavaliere - il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Abbiamo introdotto questa moratoria responsabilmente, per far sì che dopo un anno o due si possa tornare a discuterne con un'opinione pubblica consapevole. Siamo convinti che il nucleare sia un destino ineluttabile". Quella dell'esecutivo è insommauna scelta dettata dall'opportunità e dalla necessità di evitare decisioni prese sull'onda emotiva che Fukushima ha scatenato. "CONTRATTI VALIDI" - La 'virata nucleare' che l'esecutivo Berlusconi aveva operato si è portata dietro una selva di impegni firmati sull'asse Roma-Parigi. "I molti contratti tra Italia e Francia - ha sottolineato il Cavaliere, con a fianco Sarkozy - non vengono annullati". Il premier ha così allontanato l'ipotesi che le carte firmate da Enel ed Edf vengano cestinate. "L'energia nucleare", ha spiegato Berlusconi, "è sempre la più sicura". Il Cavaliere ha poi sottolineato come la centrale di Fukushima abbia ceduto poiché edificata su un terreno che non lo permetteva. SARKOZY: "RISPETTIAMO DECISIONE" - Poi ha parlato anche Sarkozy. "Rispettiamo la decisione della moratoria - ha spiegato - ma se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sarà un partner accogliente e amico. Siamo pronti a lavorare con voi e a rispondere a tutte le domande sulla sicurezza delle nostre centrali", ha concluso.

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