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Alfano: "La prima parte della Carta non si tocca"

Ministro della Giustizia: "A parte i principi fondamentali, la Costituzione non è però una tavola evangelica"

Andrea Tempestini
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Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, spiega che "la prima parte della Costituzione, e i suoi principi fondamentali non si toccano. Ma la Carta, già per gli stessi costituenti - sottolinea il Guardasigilli - non è la tavola evangelica e dunque è riformabile". Così Alfano intervenendo a Palermo a un convegno sulla riforma della giustizia. CARTA RIFORMABILE - "Anche i nostri padri costituenti vedevano la Carta Riformabile - ha insistito. Il 22 dicembre del 1947 il presidente per la Commissione della Costituente, Meuccio Ruini, rivolgendosi all'aula disse: 'La Costituzione sarà perfezionata, noi stessi rimedieremo alle lacune e ai difetti. Insomma, non erano tavole evangeliche". Alfano indica come sia "eusto il punto da cui partire: l'idea che la Carta è riformabile". RIFORMA GIUSTIZIA - Il Guardasigilli è poi tornato sui progetti di riforma, spiegano che è "meglio che i pm restino autonomi e indipendenti". Alfano ha poi ribadito che "l'obbligatorietà dell'azione penale è un sacro princiio. Ciò che vogliamo è che questo principio non si traduca nell'assoluta discrezionalità dei pm. Tra i cento fascicoli sulla scrivania del pm, fatto settanta il tempo a sua disposizione - si interroga Alfano - chi decide il trenta da scartare? Oggi lo fa il pm. Noi vogliamo che le priorità le stabilisca il parlamento. Se ci sono altre ipotesi in campo noi siamo apreti al confronto".

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