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Bossi vs Pisapia: vuole zingaropoli Non è compatibile

Faccia a faccia dopo il Cdm. Umberto vuole un "piano di riforme". Candidato del Pd? "Matto". Poi la smentita

Andrea Tempestini
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L'incontro tanto atteso c'è stato. Umberto Bossi e Silvio Berlusconi hanno discusso faccia a faccia dopo la debacle elettorale a Milano. L'incontro ha seguito il Consiglio dei Ministri, durante il quale il premier ha rassicurato: "L'esecutivo è solido, non ci sono alternative a questo governo". Il Senatùr ha spiegato: "Il summit è andato bene". Poi tutta l'attenzione è stata per Milano: "Si vince. Non la lasciamo a quel matto di Piapia", avrebbe dichiarato. Poi però è arrivata una parziale smentita: "Non ho detto che è matto, ma che il suo progetto non è compatibile con una Milano decente". La rettifica è arrivata a Montecitorio, mentre Bossi conversava con i giornalisti. Il Senatùr ha quindi ribadito: "Pisapia vuole trasformare Milano in una 'zingaropoli', vuole costruire la più grande moschea d'Europa: sono cose incompatibili con Milano". SUMMIT CON BOSSI - Al CdM, nella mattinata di giovedì, non aveva preso parte il leader della Lega Nord, arrivato in ritardo a Palazzo Chigi, giusto in tempo per il faccia a faccia. Berlusconi fin dall'inizio aveva gettato acqua sul fuoco: "Ora vedo Bossi, l'ho sentito ieri. Tranquilli, con lui va tutto bene". Parole poi confermate dal numero uno del Carroccio: "E' andata bene", ha tagliato corto con i cronisti che, al termine dell'incontro durato circa un'ora, gli chiedevano quali fossero le sue sensazioni. Il governo deve insomma andare avanti, ma Bossi esige le riforme: "Serve un progetto di cambiamento". Chi ha chiesto al Senatùr se riuscisse a imaginarsi il ministro dell'Economia alla presidenza del Consiglio si è sentito rispondere: "Mi sembra che Tremonti è il primo che non accetterebbe" "MILANO MAI UNA ZINGAROPOLI" - Su Milano Bossi non ha dubbi: vincerà Letizia Moratti. Sicuramente. Perché i milanesi - ha espresso la sua idea per la prima volta in mattinata - non lasceranno vincere "un matto che vuole trasformare la città in una zingaropoli, riempirla di clandestini e moschee". Concetto poi ridabito in serata. Quindi Bossi ha assicurato il massimo impegno della Lega Nord per la campagna elettorale: il contributo del Carroccio può essere decisivo. "La Lega si impegnerà e darà battaglia - ha assicurato -: non abbandoneremo la città nelle mani di questa gente". VERIFICA IN AULA - Al tavolo su cui si è svolto l'atteso incontro erano seduti anche Giulio Tremonti e Roberto Calderoli. Il summit si è svolto nello studio del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. Bossi ha risposto anche ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla verifica della maggioranza chiesta da Giorgio Napolitano dopo l'ingresso dei Responsabili in veste di sottosegretari. La verifica si terrà dopo i ballottaggi: "Ne abbiamo già fatte tante, ma se lo chiede Napolitano va bene. E' lui il capo", ha spiegato Bossi.

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