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Annozero, come gode bullo Travaglio: male le elezioni? Giù insulti a Belpietro

Santoro entusiasta per il calo della maggioranza: celebra i candidati di sinistra. Il fido Marco irride Sgarbi e la destra

Andrea Tempestini
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Michele Santoro è così raggiante che se potesse si farebbe prestare denti dai suoi amici per allungarsi il sorriso. Guardando ieri l'anteprima della puntata di Annozero, si aveva l'impressione di sentire le fusa del conduttore, in sollucchero per i risultati delle Amministrative a Milano e Napoli.   Lo staff santoresco ha organizzato uno spot elettorale con i fiocchi per  Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris. D'altra parte, se i postcomunisti hanno ancora sangue, è merito anche dei massaggi cardiaci effettuati  da San Michele Martire. Ghignando a mo' di iena, il giornalista riccioluto ha approfittato del momentaneo potere che gli concede la flessione del centrodestra per svolgere la sua personale guerra civile. Ha sghignazzato dei bassi ascolti del programma di Vittorio Sgarbi in prima serata sui RaiUno, ha rifilato altre mazzate all'ex dg della Rai Mauro Masi, ha ribadito che l'unica risorsa della televisione pubblica è  Annozero. Una volta finito di parlare di se stesso, ha dato la stura alla pubblicità per il centrosinistra, coadiuvato da un  Travaglio più in forma che mai.   Marco era talmente eccitato per  il clima di festa antiberlusconiana  che la fronte gli si è ulteriormente allungata di vari centimetri, scoprendo metà cranio. Appena Maurizio Belpietro - ospite in studio, mentre Vittorio Feltri era in collegamento dalla redazione di Libero - ha aperto bocca, gli è saltato alla gola per interromperlo.   Belpietro notava che molte illustri firme progressiste pubblicano libri con Mondadori e Marco s'è infiammato. Alla prima pausa  pubblicitaria  si è messo  a urlare, insultando Belpietro per tutto il fuori onda.  Il critico tv Beniamino Placido chiamava Santoro “Gigi er bullo”: dopo ieri sera, Marco ha diritto  al titolo  di “bulletto”, in quanto spalla del bullo principale. Visibilmente nervoso, il vicedirettore del Fatto ha dedicato il suo editoriale a Strauss-Kahn e alle sue vicende sessuali. Accanto a lui era accomodato Al Gore    (Nobel per la pace,  Oscar per i documentari eco-catastrofisti e fondatore di Current Tv), che lo guardava allibito, forse ripensando ai guai a luci rosse del suo ex capo Bill Clinton.   Santoro ha chiesto al vecchio Al di impartire lezioni sul «giornalismo indipendente» e lui impartiva, sparando una banalità via l'altra. Ma in chiusura di programma si è capito che è stato Gore a imparare qualcosa: la strategia del tele-martire. Sky ha scaricato  Current per via dei bassi ascolti, ma Gore l'ha buttata in politica sostenendo che è stata cancellata perché Rupert Murdoch vuole ingraziarsi Berlusconi.  Che ne sappia l'ex vicepresidente Usa delle vicende nostrane non è noto. Ma per spingere gli elettori a sinistra, tutto fa brodo. Stupisce però che per questo brodo sia stato importato persino un bollito dall'estero (Al Gore). Con tutti i bolliti che ci sono qui, bisognava scomodare anche lui?   Fra l'altro, la scelta è infelice. L'ultima volta che Gore ha partecipato alle elezioni, dopo il voto si sentiva già la vittoria in saccoccia, poi ha trionfato Bush.  Un ottimo augurio per i progressisti italici. di Malabarba

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