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Ma la Lega lascia la Moratti sola: Bossi le dà buca

Il Senatùr termina la campagna a Varese e critica il Cav: "Parla di giudici? Non guadagna voti". E latitano anche altri big. Salvini cede il passo a Castelli perché non vule bruciarsi

Andrea Tempestini
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Umberto Bossi non si è fatto neanche vedere. Il Senatur doveva visitare due mercati ieri a Milano, ma a causa di un temporale ha dato buca alla Moratti per la seconda volta in pochi giorni. Anche Roberto Castelli ha dato forfait.  Il viceministro - ha detto ieri Letizia - sarà il nominato vicesindaco in caso di vittoria del centrodestra (leggi la squadra scelta da Letizia Moratti). Eppure non è passato neanche per ringraziare. Matteo Salvini, invece, sta facendo di tutto per far capire che, tutto sommato, una sconfitta non sarebbe poi un cataclisma, che all'opposizione non si muore. E che non è affatto vero quel che dice Silvio: «Chi vota a sinistra non è affatto  senza cervello». Doveva essere lui il vice  della Moratti, ma pare che vista la situazione abbia preferito evitare di bruciarsi. La Lega sembra aver già abbandonato Milano. Nessuno dei big del Carroccio ha scelto la più importante delle città del Nord per chiudere la campagna elettorale, con l'eccezione di Roberto Calderoli. Anche il ministro, tuttavia, non è affatto sembrato ottimista per il risultato delle elezioni. La parziale sconfitta è  stata una «bacchettata» da parte del popolo del centrodestra che «si aspettava le riforme». Mai arrivate. Un altro messaggio ai vertici Pdl dopo la battaglia per i ministeri. Per il resto, «se vince la Moratti festeggio», ha detto, «se vince Pisapia vado a Lourdes per tutti i milanesi». Ma il primo a sembrare poco convinto delle possibilità della Moratti è stato Bossi, che nelle ultime due settimane si è fatto vedere una sola volta in città. E  lo ha fatto senza  il candidato sindaco. Ieri sera se n'è andato a Varese per sostenere il sindaco leghista uscente Attilio Fontana. E da Varese ha lanciato una messaggio nientemeno che a Berlusconi: a parlare solo di giudici  il rischio è che  «la gente non ti segua». «È difficile dargli torto», ha riconosciuto il senatùr, «ma se parla solo di magistrati non ci guadagna. Il problema di Silvio - ha aggiunto - è che non riesce a  tagliare la pressione fiscale, perchè le regole europee lo impediscono». A Milano ieri si è visto solo Giulio Tremonti. Il ministro dell'Economia è passato per lasciare un ultimo messaggio prima del voto. Il suo slogan: «Con Pisapia Expo vola via». Una frase che ha  alimentato le voci che vorrebbero i finanziamenti per il 2015 a rischio in caso di vittoria del centrosinistra. Per il resto, «per riportare la finanza a Milano», ha detto il ministro, «ci vuole una persona che crede in questa idea e che preferisce queste attività ad altre pur dignitosissime come possono essere i centri sociali». di Lorenzo Mottola

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