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Niente concerti per Amy Winehouse. Fine della storia?

Dopo la figuraccia di Belgrado la cantante annulla tutte le date estive. L'alcool ha avuto la meglio

Leonardo Filomeno
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Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il lupo, in questo caso, sarebbe Amy Winehouse. Il vizio, invece, quello di tracannare litri e litri di alcool e annullare in un solo colpo mesi di cure in costose cliniche. Per lei il 2011 non era iniziato male, di più: a gennaio, infatti, aveva fatto razzia di sostanze alcoliche in un albergo di Florianopolis, in Brasile. E noi, proprio in quei giorni, ci chiedevamo come sarebbe andata a finire: affondo totale o resurrezione, per questa cantante, la cui voce ricorda quella di Sarah Vaughan? La risposta, purtroppo, pare sia la seconda, almeno sul fronte dei live. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, che nel suo caso diventa la solita bottiglia di troppo, è stata la colossale figuraccia di qualche giorno fa a Belgrado, durante la tappa inaugurale del suo tour europeo, dove giustamente la Winehouse, più ubriaca che mai, è stata presa a fischi dai suoi fan visto che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi. Situazione, questa, resa ancora più grave e imbarazzante da un calorosissimo "Ciao Atene", detto però in Serbia. Tutto finito - A parlare, adesso, è il management, con un comunicato asciutto e di una tristezza infinita: "Amy Winehouse si ritira da tutti gli spettacoli in programma. Le persone che le sono vicine intendono fare il possibile per aiutarla a tornare al suo meglio e le sarà dato il tempo necessario perché questo avvenga". Inizialmente l'entourage aveva deciso di annullare i concerti in Turchia e Grecia. La saggia decisione di cancellare anche le altre date, invece, arriva oggi. Tutto finito. E nel peggiore dei modi. Chi aveva comperato i biglietti per la tappa italiana al Summer Festival di Lucca, ha fatto sapere la D'Alessandro e Galli, responsabile di questo concerto, potrà avere indietro i soldi fino al 31 luglio rivolgendosi presso i punti vendita autorizzati. In conclusione: il nostro consiglio di sei mesi fa, cioè quello di seguire il buon esempio di Robbie Williams, vale ancora. In più la cantante di Rehab potrebbe fare come Lady GaGa, una che per i suoi little monsters, ossia per i suoi fan, venderebbe anche l'anima al diavolo. Ci spieghiamo meglio: il fatto che in ballo ci siano delle nuove canzoni, quindi un album da far ascoltare a chi, attraverso le vendite, ha decretato il suo successo, dovrebbe spronare Amy a mettere la testa a posto una volta per tutte, dato che per una 27enne non avrebbe senso far uscire un disco senza poterlo cantare dal vivo.

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