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Melfi, il giudice sta con Fiat: può licenziare i 3 'sabotatori'

Il Giudice del lavoro dà ragione a Marchionne contro il reintegro di tre operai accusati di aver sabotato la catena di produzione nel 2010

Andrea Tempestini
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E' stato accolto dal giudice del lavoro Amerigo Palma il ricorso di Fiat contro il reintegro dei tre operai dello stabilimento di Melfi. La decisione è arrivata esattamente un anno dopo rispetto a quando scoppiò il caso: Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pigantelli furono licenziati, e il Lingotto gli contestò di aver sabotato la catena di produzione nel corso di uno sciopero interno. Dopo una lunga diatriba, nei giorni caldissimi per Fiat - quelli di Pomigliano e, appunto, Melfi - i tre furono reintegrarti dal giudice del lavoro. Tensione al tribunale - Davanti al tribunale di Melfi, in provincia di Potenza, ci sono stati momenti di tensione quando alcuni lavoratori, in presidio da giovedì mattina, hanno visto i legali di Fiat, accolti al grido di "vergogna, vergogna". Dopo l'intervento della Digos la situazione è tornata sotto controllo e i legali hanno potuto lasciare in automobile il tribunale. Alla notizia della sentenza, all'esterno del Tribunale alcuni lavoratori della Fiom sono scoppiati in lacrime, mentre i tre operai erano a colloquio con altri sindacalisti, tra i quli il segretario nazionale Maurizio Landini, in prima fila nel caso sin dalla scorsa estate. Il messaggio di Vendola - Solidarietà ai tre operai è arrivata dal leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola: "Cari Giovanni, Antonio, Marco, due cose voglio dirvi. Innanzitutto che non sarete soli nel proseguire la vostra legittima lotta per riaffermare il diritto al lavoro. Con voi i vostri compagni di lavoro, la Fiom e tanti e tante che in Italia continueranno ad esprimervi il proprio sostegno, a partire da me e da Sinistra Ecologia e Libertà. E' inoltre ammirevole - continua Vendola - il vostro senso dello Stato nel voler rispettare una sentenza così amara per voi. Date una lezione di dignità a quei tanti potenti che ogni giorno, fuori e dentro le aule di giustizia, in modo sprezzante si rivolgono ai poteri dello Stato". Brutte notizie dagli States - Con la sentenza del tribunale di Melfi, l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, registra così un'altra vittoria anche sul piano personale: la scorsa estate scese in campo in prima persona nel caos scoppiato nello stabilimento, e cavalcò la linea dell'intransigenza. Buone notizie, però, non arrivano dagli Stati Uniti, dove con la 500 è flop: da marzo a oggi, sono stati venduti soltanto 4.944 esemplari. Troppo poco per poter pensare di sfidare la tostissima concorrenza della Mini. Le informazioni sono state riportate dalla rivista di settore Car & Driver, secondo la quale Fiat è distante anni luce dagli obiettivi del 2011, e sottolinea che ad oggi 70 dei 140 concessionari previsti da Fiat Chrysler dispongono delle vetture per i loro clienti. E non è tutto. Infatti Chrysler - la metà yankee di Fiat - ha dovuto richiamare quasi 243mila pick up Dodge a causa di problemi allo sterzo. Notizie che, sulla stampa italiana, faticano però a trovare spazio.

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