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Anonymous, altri 16 arresti. L'Fbi: "aiutavano Wikileaks"

Il gruppo di hacker è vicino a Julien Assange. Accuse: cyberattacchi contro i siti del dipartimento di Sicurezza e siti governativi

Costanza Signorelli
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"Nulla è stato smantellato. Aspettateci" così gli Anonymous, il celebre gruppo di hackers apertamente schierato a sostegno del fondatore di Wikileaks, Julien Assange, aveva salutato con un 'comunicato stampa' sbeffeggiante, la Polizia Postale italiana che in un bliz ne aveva acciuffati alcuni. Eppure a distanza di 15 giorni il gruppo si trova a fare i conti, di nuovo, con la giustizia. Questa volta è l'Fbi ad arrestarne 16. Le accuse -I 16 arrestati per mano degli agenti dell'Fbi, hanno un'età compresa fra i 20 e i 42 anni e sono accusati di complotto e "danni premeditati a computer protetti", riferiscono i media americani. Gli arresti sono avvenuti in diversi stati americani, fra cui New York, Florida, California e Nevada. I 16 si sarebbero  responsabili di diversi cyberattacchi contro i siti del dipartimento di Sicurezza dell'Arizona, la città di Orlando, Monsanto, Sony, Visa e Mastercard, oltre che a siti governativi in Egitto, Turchia e Tunisia. Nell'ambito della stessa operazione denominata appunto "Anonymous", altri quattro presunti hacker sono stati presi in Olanda e in Gran Bretagna. Secondo l'Fbi, avrebbro lanciato attacchi contro il sistema di pagamenti Paypal, dopo che questo ha interrotto i versamenti a Wikileaks.

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