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Parolisi umiliato da Ludovica Lei mandante inconsapevole

Ludovica non era l'unica ma la più importante. Salvatore in tilt tra moglie e passione per amante. Ecco il movente / LODI

Costanza Signorelli
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Perché ucciderla? Non sarebbe stato più semplice lasciarla? Al momento non si sa e forse non si saprà mai, perché Salvatore Parolisi ieri ha scelto il silenzio davanti al gip. "Si è avvalso della facoltà di non rispondere e sarà così fino a quando il fascicolo non sarà trasmesso a Teramo", spiegano i suoi difensori. I risultati delle indagini e l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Carlo Calvaresi, affastellano una massa di indizi da mettere paura a chiunque. "Indizi concordanti e  incontrovertibili", tutti puntati contro il caporalmaggiore, spinto (secondo l'accusa) a uccidere la consorte dalle pressioni esercitate da un'amante che gli aveva dato l'aut aut. Sarebbe lei, la bella soldatessa, la mandante inconsapevole del delitto. Capelli castani, occhi verdi,  le curve sinuose come si vede da una foto su Facebook, sarebbe lei la femme fatale.  Ludovica P., 27 anni, caporale al Reggimento lancieri di Montebello, la passione per i cavalli, laurea alla Sapienza, avrebbe  mandato in tilt il cervello di Salvatore Parolisi. Trasformandolo nell'assassino della moglie Melania Rea, 29 anni: bellissima mamma di una bimba di 18 mesi. Ludovica è la donna che ora porta il peso di una responsabilità indiretta per l'omicidio della rivale.  Altro che scappatella per il  caporalmaggiore, che tace la liaison coprendosi dietro una foglia di fico (perché gli investigatori gli stanno rivoltando la vita come un calzino), fino all'audizione nella caserma di Castello di Cisterna (nel Napoletano) ai primi di maggio, quando finalmente ammetterà la relazione. Con questa ragazza si vedeva da due anni, da quando Melania era incinta di Vittoria. Ludovica non era stata l'unica relazione extraconiugale, però era la più importante. Ed è proprio nel cortocircuito che si crea nella sua mente, tra la voglia di vivere questa storia e la necessità di non mandare in crisi l'impianto familiare (non solo moglie e figlia, ma tutti i parenti) che si anniderebbe il clic che lo spinge ad ammazzare. Aggredisce  la moglie "all'improvviso", massacrandola a coltellate e lasciandola agonizzante nel bosco, con la bimba in auto, testimone muta della follia del padre e della fine della madre. Con voce mesta, Ludovica ricorda  quando Melania scoprì la loro relazione a gennaio 2010: "Fu per caso, per una distrazione di Salvatore che scambiò le due schede Sim che aveva e la chiamò con il numero dedicato a me". Che pasticcione, Salvatore. "Dopo questo episodio lei mi contattò due volte. Una a gennaio, l'altra ad aprile". Melania era andata giù dura, dicendole che le avrebbe "spaccato la faccia". Perché "era una donna non disposta a cedere", sottolinea il gip. E come in ogni triangolo che si rispetti, anche Ludovica non era tenera con l'altra: sprona Salvatore a scegliere. Su Facebook gli dice: "Non devi ammazzare nessuno". Una frase profetica o la replica a uno sfogo di lui? Ludovica infila qualche battuta velenosa su Melania: "Tu non le devi una lira, è ora che questa si trovi un lavoro". Parolisi dice che sta trattando con la moglie la separazione:  "Ancora una settimana poi dovrà sparire dalla mia vista". E Melania sparisce. Ma non da Colle San Marco, non per andare a fare pipì.   di Cristiana Lodi

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