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Pensioni, monta la rivolta Governo verso una modifica

Uil annuncia sciopero generale, Cisl si mobilita, Cgil parla di golpe, protestano medici e toghe. Mercoledì incontro Sacconi-Calderoli per ritoccare la norma

Giulio Bucchi
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Nel vertice di Arcore di lunedì Silvio Berlusconi ha spinto per l'innalzamento dell'età pensionabile di donne e uomini: "In Germania - questo l'esempio poratato - si lavora fino a 67 anni". Le Lega, però, ha opposto un muro invalicabile: da che si discute della manovra, Umberto Bossi ha sempre messo in chiaro che il sistema previdenziale non deve essere toccato. Così è sorto il compromesso che prevede l'esclusione degli anni di università e di servizio militare riscattati dal conteggio dell'anzianità per l'assegno di previdenza. Ma la decisione è riuscita anche a ricompattare - parzialmente - i sindacati, uniti nella protesta: la Cgil la spara grossa e parla di "golpe", la Uil ha annunciato uno sciopero generale nella pubblica amministrazione e la Cisl annuncia una mobilitazione. Alla protesta si sono uniti i magistrati ("la norma è incostituzionale") e i medici. Dubbi e perplessità sono sorte anche  all'interno del Pdl. Per questo motivo la maggioranza è già al lavoro per ritoccare la proposta, che secondo fonti vicine all'esecutivo sarebbe stata avanzata da Maurizio Sacconi. Il ministro del Lavoro, così, sta incontrando i vertici degli enti previdenziali per capire come modificarla. Il subbuglio si è esteso anche alla Lega Nord: i senatori del Carroccio sarebbero al lavoro per stralciare l'esclusione degli anni riscattati. Incontro Sacconi-Calderoli - Il problema è noto: con quali misure coprire il gettito previsto dal ritocco del sistema previdenziale (650 milioni il primo anno e crica 1.200 da quello successivo) nel caso venisse stralciato? Ma il malumore sollevato dalla norma è troppo, la protesta sta montando. Così mercoledì mattina, si è appreso, il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, inconterà Sacconi con i tecnici del ministero dell'Economia e con quelli del ministero del Lavoro. L'obiettivo è approfondire la materia previdenziale, sia dal punto di vista finanziario sia (e soprattutto) da quello dell'impatto sociale della norma. L'incontro è stato reso pubblico da una nota di Calderoli. In precedenza si era appreso che il governo era già al lavoro su una norma transitoria per tutelare chi avesse già riscattato gli anni della naia e quelli universitari, che potrebbe però essere superata dagli esiti dell'incontro di mercoledì. Sulla previdenza è mezza fregatura. Leggi l'articolo di Fosca Bincher Mobilitazione di Cisl e Uil - La segreteria confederale della Cisl giudica "inaccettabile e fortemente iniquo" il provvedimento sulle pensioni, e annuncia che deciderà nelle prossime ore iniziative di protesta e mobilitazione. La Uil da par suo ha fatto sapere che nel Comitato centrale del prossimo 16 settembre "deciderà, anche sulla base degli effetti della mobilitazione in corso nel settore, la data di uno sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego". La decisione è stata maturata nel corso della riunione della segreteraia nazionale svolta martedì pomeriggio, che ha deciso per "un percorso di mobilitazione, a partire dal presidio dinanzi al Senato già organizzato per il prossimo 1° settembre, con assemblee nei luoghi di lavoro finalizzate anche alla realizzazione di manifestazioni sul territorio. Tale mobilitazione - ha spiegato la Uil - proseguirà fino a ottenere le modifiche richieste". Bonanni: "Il governo ci ripensi"  -  "La partita non può chiudersi così", ha spiegato il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha invitato il governo a ripensare alla misura. "La Cisl farà di tutto per farglielo capire. Il Governo ed il Parlamento devono sforzarsi di ricercare il massimo di equità - ha continuato Bonanni -. Per salvare i giocatori di calcio ed i redditi alti dal contributo di solidarietà è sbagliato penalizzare chi ha riscattato con i propri soldi la laurea e il servizio militare". Uil: "Interventi inaccettabili" - Anche la Uil, prima dell'annuncio della mobilitazione, aveva spiegato di valutare "negativamente" alcune  delle modifiche apportate alla manovra economica, come il mancato taglio ai costi della politica. In particolare, la decisione di affidare a una legge di rango costituzionale l'eliminazione delle Province e il dimezzamento dei parlamentari (soggetta a una doppia approvazione e a un iter dilatato che può durare come minimo un anno) "contraddice quella necessità".  Poi la sferzata sull'intervento al sistema pensionistico, considerato "inaccettabile" in particolare perché "ancora una volta, si preferisce 'fare cassa' andando a incidere sulle pensioni piuttosto che aumentando l'imposizione fiscale sui grandi patrimoni immobiliari".  I magistrati: "Contributo di solidarietà incostituzionale - Per i magistrati il contributo di solidarietà pagato dai soli dipendenti pubblici, come previsto dalla manovra dello scorso anno, è "incostituzionale". Il riferimento è alla "decurtazione secca del trattamento economico solo dei dipendenti pubblici, in violazione dei principi di eguaglianza e di progressivià del sistema fiscale",  ha spiegato il Comitato intermagistrature, che coordina l'Associazione nazionale magistrati e le principali sigle rappresentative della magistratura contabile e amministrativa. I medici: "Una proposta indecente" - Anche l'Anaao (l'Associazione medici dirigenti) è scesa sul piede di guerra per quella che viene definita "una palese ingiustizia" e si è detta pronta a proclamare "sin da ora lo stato di agitazione dell'intera categoria". Per i medici, infatti, il provvedimento cancellerebbe tutte le pensioni di anzianità non essendo possibile matematicamente iniziare a lavorare prima dei 30 anni visto che laurea e specializzazione sono requisito di legge, previsto dalla normativa europea. "I politici si affannano a precisare che i riscatti resterebbero utili ai fini economici per il calcolo delle pensioni - ha spiegato il  segretario dell'Annao Costantino Troise -, ma non è chiaro cosa significhi nel sistema retributivo. Infatti lo scalone allontana fino a 7 anni l'età pensionabile, mentre non si conosce la decorrenza del provvedimento e di conseguenza la sorte di chi ha maturato i requisiti entro il 2011, così come non si conoscono nel dettaglio gli effetti sulle anzianità maturate". Letta: "Incentivo all'evasione" - Anche dall'opposizione arriva l'allarme. Secondo Enrico Letta la manovra è un "un incentivo culturale all'evasione fiscale. All'italiano che in una sera si vede fregare dallo Stato il patto dei quattro anni di laurea o di uno di servizio militare - spiega il deputato Pd -, scatta immediatamente la reazione di dire 'appena posso lo Stato lo frego io'". Nel frattempo fonti vicine all'esecutivo hanno riferito che la maggioranza è al lavoro su una norma transitoria per proteggere chi ha già riscattato gli anni di naia e gli studi universitari. Governo al lavoro - Prima della notizia del vertice tra Sacconi e Calderoli, il relatore della manovra e presidente della Commissione Bilancio, Antonio Azzolini, aveva spiegato che governo e maggioranza erano già al lavoro per mettere a punto una norma transitoria a tutela dei lavoratori che hanno riscattato gli anni di università e di servizio militare a fini pensionistici. Azzollini ha aggiunto che si sta provvedendo a una riscrittura delle norme che riguardano le società di comodo. Un commento alla norma relativa alle pensioni è arritavo da Alberto Brambilla, presidente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. "E' una norma che mi dà due perplessità - ha spiegato -: la prima dal punto di vista del gettito, la seconda dal punto di vista della fattibilità. Bisogna verificare se questa norma è retroattiva o se vale solo da oggi in poi. Al di là del fatto - ha aggiunto - che non porta un grande gettito, perché solo l'8% degli aventi diritto ha proceduto al riscatto della laurea. Se la norma fosse retroattiva temo che questa manovra possa essere impugnata".

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