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Caccia al Raìs a tutti i costi "Ucciderlo è nostro diritto"

Libia, i ribelli vogliono Gheddafi: vivo o morto. Il figlio Saadi starebbe trattando con gli insorti per unirsi alla Rivoluzione

Rosa Sirico
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Vivo o morto, Gheddafi va eliminato. La determinazione a inaugurare un nuovo vorso per la Libia da parte degli insorti è tale da rivendicare il  "il diritto di uccidere". E' quanto dichiara il Cnt, secondo cui il Raìs  deve essere messo nelle condizioni di non nuocere più e se questo significa la morte, che morte sia. "E' un criminale, un fuorilegge, dappertutto nel mondo se un criminale non si arrende è diritto di chi deve far rispettare la legge farlo uccidere", ha spiegato un alto responsabile militare del Consiglio Nazionale di Transizione, Omar Hariri.  Immediata, la mobiliatzione degli attivisti per i diritti umani e degli avvocati internazionali che  invitano i guerriglieri a consegnare il colonnello alla Corte penale internazionale. Il figlio ribelle   - Il terzogenito di Gheddafi non solo sarebbe pronto a trattare la sua resa con i ribelli, ma ad unirsi addirittura alla rivoluzione. A riferirlo è Abdelhakim Belhach, capo del Consiglio Militare insurrezionale. "Saadi ha chiesto di unirsi alla Rivoluzione, e di ottenere garanzie che gli permettano di tornare dal suo popolo e nella capitale, Tripoli", ha dichiarato Belhach all'emittente televisiva pan-araba al-Jazira. Il responsabile militare del Consiglio Nazionale Transitorio, ex combattente salafita, ha aggiunto che i negoziati con il figlio di Gheddafi sono tuttora in corso, precisando che comunque da essi non è emerso alcun indizio su dove si trovi attualmente il Colonnello. La televisione del Qatar al riguardo è tornata a ipotizzare che Gheddafi possa essersi nascosto a Sabha, località nel deserto del Fezzan, situata circa 750 chilometri a sud di Tripoli e tuttora controllata dalle forze lealiste. Le trattative - A 42 anni esatti dal golpe con cui  Muammar Gheddafi prese il potere (31 agosto 1969), dopo mesi di guerra il regime è sull'orlo del definitivo crollo. La defezione del figlio Saadi, se confermata, ne sarebbe solo il campanello. Intanto, proseguono i negoziati tra il comando militare del Cnt e le forze lealiste asserragliate nella città di Sirte, affinché si arrendano entro sabato. L'avanzata dei ribelli rende il Raìs sempre più accerchiato e isolato: Saadi non sarebbe  non sarebbe l'unico a voler trattare la resa. Secondo Belhaj, anche molti altri esponenti del regime sarebbero pronti ad arrendersi e il Cnt assicurerebbe loro un trattamento in base al diritto internazionale. I ribelli, inoltre, conoscerebbero molti dei loro nascondigli e avrebbero indizi anche sul luogo in cuisi trova Gheddafi, per il quale tuttavia escludono l'ipotesi di una resa. La fine del Ramadan - E' iniziata questa mattina la preghiera per la fine del Ramadan nella piazza principale di Tripoli gremita da migliaia di fedeli e l'imam, nel suo sermone, ha evocato i "martiri" della rivolta libica, 50mila secondo le stime del Cnt. La preghiera si svolge in piazza dei Martiri (la vecchia piazza Verde) in un clima di tensione per il timore di attentati che potrebbero compiere i fedelissimi del Colonnello Gheddafi. Ribelli armati presidiano in forze la piazza e gli edifici circostanti.

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