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D'Alema colpito dalla crisi Vende la barca, non la vigna

Massimo costretto a scegliere tra Ikarus II e l'azienda vinicola in Umbria. Via la prima, ci guadagnerà 750mila euro

Giulio Bucchi
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Il vento è cambiato anche per Massimo D'Alema. La crisi soffia forte, troppo forte e alla fine l'ex premier e eminenza grigia del centrosinistra italiano ha deciso di dare un contributo ai compagni, oggi in piazza per lo sciopero, e soprattutto a sé stesso e alle proprie tasche: venderà Ikarus II, la barca a vela che ha tanto amato e per cui ha tanto penato. Come riporta il Mattino di Napoli, Baffino ha dovuto scegliere tra l'imbarcazione e l'azienda vinicola che ha acquistato nel 2009 come investimento per i due figli. Scelte difficili, sacrifici importanti. D'altronde la signora D'Alema, Linda Giuva, avrebbe avvisato il marito: "Caro, ci costi troppo". E così addio a un pezzo di cuore. Resta la vigna - A pagina 82 dell'ultimo numero del mensile Nautica si legge un annuncio di poche righe: "Vendesi Ikarus sloop di 60 piedi, disegnato da Roberto Starkel, costruzione in lamellare di mogano e carbonio in resina epossidica. Piano velico semifrazionato con albero in carbonio. Pluripremiata imbarcazione per lunghe crociere veloci. Coperta in teak, attrezzature Harken con winch elettrici. Interni in ciliegio con 4 cabine, 3 bagni". Questo era il giocattolino con cui D'Alema si dilettava "con amici e famiglia", tra playstation e lavatrici, e all'occorrenza partecipava (vincendo) pure a regate. Una passione che arriva da lontano, visto che Ikarus II è stata acquistata insieme al cugino-socio dopo Il Margherita e Ikarus I. Una passione, soprattutto, che pesava sul borsello visto che già prima dell'estate i coniugi D'Alema avevano deciso di liberarsi della barca e, per rendere meno gravoso il distacco e guadagnarci pure qualcosa su, l'avevano noleggiato. Il prezzo è top secret e le trattative rigorosamente riservate, a partire da settembre. Quel che è certo è che l'assicurazione è di 750mila euro. D'Alema assicura che di questi tempi è "difficile trovare un acquirente", la richiesta è alta ma proporzionata. E poi con quei soldi Massimo proverà a tirare un po' la cinghia e contribuire al mantenimento dell'altro gioiello di famiglia, l'azienda agricola La Madeleine. Una tenuta di quindici ettari tra Otricoli e Narni, in Umbria, intestata ai figli Giulia (25 anni) e Francesco (21). La vigna, acquistata nel 2009, punta su Pinot nero, Cabernet Franc, Marselan, Tannat, darà i primi frutti nel 2012. "Ma per avere un prodotto di qualità ci vorranno anni", commenta il D'Alema-enologo. Nell'attesa, tra uno sciopero e l'altro, non potrà nemmeno più andare in barca quando vorrà.

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