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Santoro ritorna e già litiga con i suoi amichetti del Fatto

Il teletribuno sulle tv locali. Arruolato da Parenzo per Telelombardia e Antenna tre, non chiude l'accordo con Travaglio & Co

Andrea Tempestini
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Tranquilli, il giovedì sera, prima o poi, i santoriani di stretta osservanza avranno la loro messa cantata, anche se in do minore. Michele Santoro - l'annuncio ufficiale dovrebbe farlo domenica pomeriggio alla Versiliana di Marina di Pietrasanta dove è in corso la festa del Fatto Quotidiano - diffonderà il suo verbo attraverso un network di televisioni private, sparse per tutta la Penisola. E laddove non dovesse esserci un'emittente locale o regionale, ci sarà la piattaforma di Sky a tappare la falla. Insomma l'antiberlusconismo doc targato “Michele Chi?” potrà contare ancora sul suo maggior mezzo di propaganda. Fra le televisioni private che hanno aderito al progetto figurano anche emittenti, come Telenorba e Telelombardia, visibili sul bouquet di Sky. Un elemento questo, tutt'altro che secondario, considerata la frammentazione dell'etere televisivo, alle prese con il passaggio al digitale terrestre. A guidare l'operazione, sotto il profilo tecnico, sarà l'editore lombardo David Parenzo, che partecipa al progetto con Mediapason, società che controlla le emittenti Telelombardia e Antenna tre. Parenzo metterà a disposizione di Santoro studi televisivi e troupe per la “confezione” del programma, oltre alla concessionaria pubblicitaria per la raccolta degli spot. Non è detto, però, che Santoro non intenda percorrere la strada del programma itinerante, anche se più costoso (circa il 30% in più), come ha sperimentato con Raiperunanotte e Tuttinpiedi, esperimenti televisivi realizzati a Bologna. Insomma, ogni puntata una piazza diversa, in modo da andare incontro alle varie emittenti partecipanti al progetto. Ma il vero nodo da sciogliere è come gestire la rete. Santoro, sin dal primo minuto, ha parlato di progetto «multimediale» di «multipiattaforma», facendo intuire che l'esperienza bolognese rappresenta la base di partenza. Base che vuol dire Internet e etere insieme. Per quanto riguarda la rete, oltre ai siti che da sempre seguono Santoro, un partner strategico dovrebbe essere il Fatto quotidiano, particolarmente attratto dall'operazione imbastita dal conduttore di Annozero. Come anticipato proprio da Libero, però, all'interno del quotidiano diretto da Antonio Padellaro  si vanno confrontando due correnti di pensiero. La prima, che fa capo al direttore, ed ha in Luca Telese un forte alleato,  preferisce un'azione di semplice sostegno a Santoro, preferendo investire sulla propria web tv. L'altra fazione, guidata da Marco Travaglio, punta al coinvolgimento pieno della proprietà del Fatto nel progetto Santoro. A decidere, alla fine, sarà l'amministratore delegato del giornale Giorgio Poidomani, che vanta ottimi rapporti con Parenzo, azionista della casa editrice ChiareLettere che, a sua volta partecipa al capitale del Fatto Quotidiano. Un braccio di ferro pressoché fondamentale per Santoro, visto che dalla gestione della diretta streaming dipende il futuro del suo progetto. Ammesso che Santoro riesca a trovare la quadra per realizzare una serie di puntate e non programma spot,  c'è la certezza che a  “Senza Rete”,  questa l'ipotesi del titolo del programma, ci saranno Vauro e Marco Travaglio. A confermare che la macchina  si è messa in moto è stato un post sulla pagina di Facebook di Annozero, che in poco meno di una giornata ha raccolto l'adesione di oltre ventimila persone. «Cari amici ci stiamo preparando a tornare, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto…ci siete?».  Un appello in perfetto stile santoriano, capace di destare l'attenzione dei media, in modo da lanciare l'appuntamento di domenica alla Versiliana.  Certo, alle spalle di “Michele chi?” non c'è più la Rai, ma un gruppo di accaniti concorrenti. Che hanno deciso di convertirsi al verbo di Santoro. di Enrico Paoli

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