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Schiaffo alla Francia di Sarkò: Moody's declassa le banche

Tagliato il rating di Crèdit Agricole e quello di Sociètè Gènèrale. Nel mirino c'è pure Bnp Paribas. Ma le Borse tengono botta

Andrea Tempestini
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Anche 'l'Europa che conta' paga dazio. Nicoals Sarkozy prende un sonoro schiaffone dalle agenzie di rating. Moody's ha tagliato, riducendolo di un cosiddetto notch, il giudizio sul debito di due tra le principali banche francesi, Crèdit Agricole e Sociètè Gènèrale, su cui nelle ultime settimane si è concentrata una pioggia di vendite sulla piazza parigina. Secondo Moody's le previsioni sul debito a lungo termine per i due istituti rimangono "negative" in considerazione della loro esposizione all'economia greca. Anche Bnp nel mirino - Così l'agenzia ha tagliato il rating sul debito e sui depositidi di SocGen da Aa2 ad Aa3. L'outlook sui rating sul debito a lungo terminer è negativo. Per Crèdit Agricole Moody's ha invece tagliato il rating Bank Financial Strenght da C a C+, mentre i rating sui depositi e sul debito a lungo termine sono passati a Aa2 da Aa1. Ma non è finita, perché per la Francia si delinea uno scenario inquietante: nel mirino dell'agenzia ci è finita anche Bnp Paribas, istituto sul quale Moody's tiene aperta la porta a una possibile revisione del downgrade sul rating a lungo termine. Parigi a picco - E mentre la Cina annuncia un soccorso (interessatissimo) all'Unione europea sotto la forma di investimenti, le Borse europee mercoledì mattina incassavano ribassi considerevoli, per poi invertire la rotta. Ma a Parigi finiscono ovvimanete nel mirino le banche francesi. Nelle prime ore di contrattazioni SocGen perdeva il 6,4%, Crèdit Agricole il 5,9% e Bnp Paribas quasi 8 punti percentuali. Dopo un'apertura negativa un po' in tutta Europa, le Borse intorno alle 15.15 erano in territorio positivo: a Milano il paniere principale Ftse Mib saliva dell'1,58%, Londra cresceva di 1,58 punti percentuali, Francoforte del 2,28% e anche Parigi, nonostante le vendite sui bancari, veleggiava in territorio positivo con un cospicuo rialzo dell'1,31 per cento.

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