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Il primo incontro con Tarantini, l'ironia con la Polanco, i giudizi sulle ragazze. Seimila pagine di telefonate intercettate usate contro Berlusconi

Carlotta Addante
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Spulciare tra le lenzuola del premier è la pratica più diffusa tra giornalisti e procuratori italiani. Tra le seimila pagine di intercettazioni (per ascoltarle a un uomo servirebbero 5 anni) ai danni di Silvio Berlusconi sul caso Tarantini ci sono passaggi volgari, intimi, a tratti esilaranti. Dal rapporto con Manuela Arcuri ("Meno male che non è stata qui, mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con una troia così. Cancelliamo la Arcuri, è volgare") alle vanterie amatorie ("Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera... erano in undici... io me ne sono fatto solo otto perché non potevo fare di più... non si può arrivare a tutto"), dai voli delle ragazze di Tarantini sugli aerei presidenziali alle battute con Marysthelle Polanco ("A tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori". E ancora gusti ("Per favore, non pigliamole alte come fa questo qui di Milano, noi non siamo alti") e constatazioni ("Io, Rossella e Del Noce siamo vecchietti, ma potenti"). Dal primo incontro nel 2008 con Tarantini a oggi, tre anni al telefono con Silvio Berlusconi. Il caso Tarantini. Leggi tutte le intercettazioni

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