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Oggi il giorno dell'aumento Iva "33 miliardi solo dalle famiglie"

Manovra, via ai rincari su benzina, detersivi, auto e scarpe. Alimentari esclusi, I negozianti infuriati: "La soluzione c'è, più tagli"

Giulio Bucchi
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Una stangata da 33 miliardi di euro sulle famiglie. Così il presidente di Confesercenti Marco Venturi ha bollato la manovra-bis varata dal governo. Dei 54 miliardi complessivi, più della metà gravano secondo il rappresentante dei negozianti sulle famiglie, cui si aggiunge "il dramma di migliaia di chiusure di imprese" e "una pressione fiscale effettiva al 54%". La ricetta, sencondo Venturi, sarebbe l'aumento dei tagli alla spesa, perché "in tre anni con meno sprechi potremmo recuperare 20 miliardi ed altrettanti dalla cessione del 5% del patrimonio pubblico non utilizzato della Pubblica amministrazione. Se poi si aggiungono altri 11 miliardi con la riduzione del 10% delle partecipazioni pubbliche ancora in mano allo Stato si potrebbe contare su più di 50 miliardi di euro da mettere sul tavolo al posto di nuove tasse". Occhio ai prezzi - Nel frattempo, però, è partita la "stangatina dell'Iva". Da oggi si registrano aumenti su carburante, treni, elettrodomestici, abbigliamento, automobili legati alla crescita dell'imposta dal 20 al 21% decisa dal testo approvato da Senato e Camera. Con buona pace della Lega, che per settimane aveva protestato e posto veti. Sugli acquisti minori ma frequenti come la benzina, i detersivi o il caffè, scrive Sandro Iacometti su Libero in edicola oggi, sabato 17 settembre, la stangata sarà quasi impercettibile, un piccolo stillicidio quotidiano che, spicciolo dopo spicciolo, ci svuoterà progressivamente le tasche. Alla fine dell'anno, come ha scritto il governo nella relazione tecnica alla manovra bis, il gettito aggiuntivo sarà di 700 milioni. Dal 2012 la misura dovrebbe "fruttare" al Tesoro 4,2 miliardi l'anno. Rincari contenuti - Sulla carta nessun rincaro dovrebbe esserci per i beni alimentari di prima necessità (pane, latte, pomodori, ecc.) e per i giornali. Ma non è così semplice. Il cioccolato comune, ad esempio, costerà uguale, ma quello di pregio aumenterà. Così pure il caffé: al supermercato aumenterà, ma al bancone del bar, invece, dovrebbe restare inchiodato allo stesso prezzo, visto che è soggetto all'Iva del 10%. In ogni caso, gli incrementi sui prezzi lordi (quelli finali che vediamo nell'ultima riga dello scontrino per intendersi) non dovranno superare lo 0,83%. Il che significa che su 100 euro di spesa la stangatina potrà essere solo di 83 centesimi e non di un euro come qualcuno sicuramente tenterà di farci credere.

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