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"Amanda sarà presto libera" Media stranieri sono sicuri

La ragazza condannata per l'omicidio di Meredith Kercher si dice "fiduciosa" e crede che la "vita in prigione presto finirà"

Lidia Baratta
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L'unica parola che molti si aspettano da parte dei giudici della Corte d'Assise di Perugia è solo una: innocente. L'assoluzione in appello dell'americana Amanda Knox, rinchiusa da quattro anni nel carcere del capoluogo umbro per l'omicidio di Meredith Kercher, sembrerebbe molto vicina. Tanto che anche il quotidiano inglese Telegraph, sia pure con un punto interrogativo a fine frase, sembra prevedere lo stesso esito processuale: "Amanda sarà presto libera?". E, secondo il Guardian, la stessa ragazza sarebbe "fiduciosa e ottimista". Le prove scientifiche che scagionano Amanda - A Perugia mancano pochi giorni alla sentenza d'appello. Venerdì riprenderà il processo, che dovrebbe concludersi a fine mese. L'assassinio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenne nel novembre 2007. Poco dopo vennero arrestati Amanda e il suo fidanzato italiano Raffaele Sollecito, entrambi condannati in primo grado a ventisei e venticinque anni di carcere. L'appello, però, ha riservato diverse sorprese. I due periti nominati dalla Corte presieduta da Claudio Pratillo Hellmann, Carla Vecchiotti e Stefano Conti dell'Università La Sapienza, hanno demolito le prove scientifiche su cui era basata l'accusa. Sul manico del coltello considerato l'arma del delitto non ci sarebbe, secondo loro, traccia del Dna di Amanda. E il gancetto del reggiseno della vittima, che inchiodava Raffaele Sollecito, potrebbe essere stato contaminato. E così molto sembra essere cambiato rispetto al primo grado di giudizio. "Amanda ha fiducia" - Per il Guardian, che ha intervistato l'amica del cuore della Knox, Madison, Amanda si sentirebbe a pochi passi dall'assoluzione: "Ogni volta che vado a rovarla - racconta Madison al quotidiano di Alan Rusbridger - mi parla delle sue speranze di libertà. Sì, Amanda pensa che la sua vita in prigione presto finirà. Adesso ha molta più fiducia". E Nick Squires sul Telegraph scrive: "Ho sempre pensato che ci fossero troppe stranezze nella ricostruzione fatta da Amanda, non ho mai creduto che fosse l'innocente dagli occhi ribelli descritta dai suoi ammiratori. Però sono altrettanto sicuro che se il processo si fosse tenuto nel Regno Unito le prove presentate non sarebbero state sufficienti per ottenere una condanna". Gli amici di Amanda -Dall'altra parte dell'Atlantico, negli Stati Uniti, fin dall'inizio della vicenda in molti si sono schierati in difesa della Knox. Per lei, nel dicembre 2009, Hillary Clinton e il ministro degli Esteri Franco Frattini ebbero un rovente botta e risposta. Il segretario di Stato degli Usa si era detto disposto ad "ascoltare chi aveva dei dubbi" sulla sentenza. E Frattini replicò: "Anch'io ascolto molte persone che mi parlano del caso Forti e del caso Parlanti", riferendosi ai due italiani in carcere negli Stati Uniti. Non c'è dubbio, anche secondo i media inglesi, che la condanna della Knox abbia generato un'ondata di antipatia negli Stati Uniti verso la giustizia italiana. Tanto che il gruppo "Amici di Amanda", dopo la condanna in primo grado, aveva invitato i connazionali "boicottare vacanze, cibo e vino italiani". Caccia all'intervista - Ma ora i media americani sono così sicuri dell'imminente assoluzione da aver scatenato una vera e propria caccia all'intervista esclusiva a parenti e amici dell'imputata. Le offerte per la famiglia Knox sarebbero addiritura a cinque zeri. E anche chi aveva condannato la studentessa americana, come la corrispondnete di Newsweek Barbie Latza Nadeau, autrice di Angel face: the true story of student killer Amanda , intervistata dal Telegraph dice: "Amanda nel processo d'appello? Ha ottime probabilità". 

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