Al via martedì
le votazioni anti pianisti
I pianisti alla Camera dovrebbero presto diventare un ricordo. O almeno questo è il presupposto del nuovo sistema di votazione che entrerà in vigore da martedì, quando i deputati saranno costretti a votare ognuno per sé e non più anche per il vicino di banco assente. Settimana prossima comincerà quindi la rilevazione delle impronte digitali. Al momento sono 19 i deputati obiettori, quelli che non hanno volute rilasciare le proprie impronte, i cui nomi e cognomi verranno resi pubblici. A sperimentare il sistema fortemente voluto dal presidente della Camera Gianfranco Fini sono stati i giornalisti di palazzo: una simulazione vera e propria di due votazioni e tutto è filato liscio, eccezion fatta per due cronisti – parlamentari. Probabilmente la nuova votazione richiederà qualche secondo di più, ma a Fini non importano i 4 secondi che vanno ad aggiungersi a quelli precedenti, rilevando invece che “tutte le questioni sollevate dai colleghi al momento del voto sul controllo dei pianisti sono risolte”. Obiettivo raggiunto, insomma e "non sarà il nuovo sistema a incidere negativamente sui tempi di svolgimento della votazione", ha proseguito Fini. Per testare in persona l'invenzione, si sono messi in fila addirittura corrispondenti della Bbc, del New York Times e della France Presse. "E' una questione morale" - Il presidente di Montecitorio ha sottolineato che “è una questione di moralità pubblica” porre fine alla pratica dei pianisti, assicurando che al termine della raccolta delle impronte "sarà esiguo il numero di chi si sarà rifiutato di rilasciare le proprie minuzie: non sarà un numero rilevante politicamente". Tuttavia, ha fatto sapere la terza carica dello Stato, se il numero dei “disertori” non dovesse risultare esiguo come auspicato "chiederò all'ufficio di presidenza di valutare la proposta dell'Idv di rendere obbligatorio il rilascio delle minuzie". All'appello mancano 109 componenti - Fino a oggi sono 500 i deputati che hanno rilasciato le proprie minuzie, 19 si sono rifiutati. All'appello mancano 109 componenti dell'Assemblea che hanno tempo fino a venerdì di decidere se ritirare solo le nuove tessere di voto obbligatorie oppure farsi anche “schedare” facoltativamente. Dei deputati obiettori, ha assicurato Fini, sarà reso pubblico il nome e in ogni caso se si tratta di un piccolo numero "non ci sarà modo di votare per gli altri".