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Borse, è un crollo senza fine

Dopo il monito della Fed un'altra giornata drammatica per i mercati. Parigi la peggiore. Schizza il differenziale, crolla l'euro

Andrea Tempestini
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Dopo il declassamento di sette istituti italiani deciso da Standard & Poor's, a peggiorare un quadro a tinte fosche è arrivato il monito della Federal Reserve sulla crescita di mercoledì sera. La Banca centrale americana è tornata a diffondere pessimismo circa la ripresa economia degli Stati Uniti. Così, all'apertura dei mercati, le vendite sono piovute in tutte le piazze del Vecchio Continente. Le cifre a fine giornata sono sconcertanti: Milano ha perso il 4,52%, peggio Francoforte che è calata del 5,02%, Parigi ha lasciato 5,13 punti percentuali e Londra il 4,68 per cento. Sulla giornata nera di Piazza Affari, ovviamente, ha pesato anche il downrating di S&P's - arrivato, alla pari delle previsioni della Fed, a mercati chiusi - che si è abbattuto, tra le altre, su Intesa, Mediobanca e Bnl. Giornata nerissima per Fiat che ha perso il 5% dopo il calo di 6,2 punti percentuali del giorno precedente. Malissimo anche Mediaset, che da mercoledì ha perso circa il 10% della sua capitalizzazione. Schizza lo spread, crolla l'euro - La tensione a livelli da allarme rosso si riflette anche sui Btp. Il differenziale tra i titoli italiani decennali e quelli tedeschi si è portato a 413 punti. In giornata, per contenere l'emorragia, è interventua ancora la Banca centrale europea acquistando altri titoli di Stato: lo spread è così calato a circa 400 punti. Mentre lo spettro sempre più concreto di una bancarotta di Atene continua a far tremare le piazze di tutto il mondo, l'euro crolla a 1,3385 dollari. Nonostante i problemi statunitensi, gli investitori preferiscono rifugiarsi negli acquisti di biglietti verdi. La divisa comune europe è rinculata ai livelli più bassi dallo scorso 19 gennaio. Mussari: "Downgrade non preoccupa" - A gettare una secchiata d'acqua su un incendio di proporzioni bibliche ci ha provato Giuseppe Mussari, il presidente dell'Abi, che spiega come il taglio del rating operato da Standard "non determina gravi conseguenze, perché avevano un giudizio abbastanza alto. Poi bisognerà chiaramente leggere con attenzione il rapporto - ha aggiunto - però era nelle cose possibili".

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