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L'urlo dei nostri lettori: "Abolire subito la casta"

Pioggia di voti sul nostro sito. Per il 23% la nuova coalizione di centro destra deve abbattere i privilegi della politica e limitare i mandati

Andrea Tempestini
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La rifondazione del centrodestra passa solo o quasi da un unico presupposto: i tagli alla Casta. Il sondaggio lanciato ieri dal direttore Maurizio Belpietro con i dieci punti su cui ricostruire il Pdl, con o senza Berlusconi, ha dato un risultato unanime: sia gli utenti di Libero-news.it sia i lettori hanno infatti votato in massa per la riduzione della spesa pubblica e dei costi della politica, opzione che significa dimezzamento dei parlamentari, sforbiciata agli enti locali e delle Province, abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti. Alle 20 di ieri hanno votato sul sito 2.185 persone e di queste ben 509, il 23% del totale, ha scelto di dire no alla Casta. Gli altri nove punti del  “programma di Libero” si spartiscono equamente i voti. Al 9% si fermano la liberalizzazione di professione e studi (con l'abolizione degli albi e delle licenze e la riduzione degli ordini professionali, 202 voti), la riforma della giustizia penale (rigida separazione delle carriere e inappellabilitàd dell'assoluzione in primo grado, 195 voti), la riforma fiscale (diminuzione delle imposte, taglio delle aliquote, introduzione del quoziente familiare, 192 voti), il presidenzialismo (190 voti) e la riforma del lavoro (più flessibilità per chi oggi è iper-garantito, più tutele per chi è precario, 186 voti). Seguono, tutte con l'8% di preferenze, il federalismo (184 voti), la riforma della giustizia civile (impegno straordinario per lo smaltimento degli oltre 5,5 milioni di cause pendenti e definizione di regole più rapide e tempi certi per i processi futuri, 183 voti), le privatizzazioni (dismissione del patrimonio pubblico e obbligo per Tesoro ed enti locali di mettere sul mercato tutte le quote delle partecipate, 182 voti) e, infine, la sicurezza (dall'immigrazione alle nuove carceri, 172 voti). Ci sarebbe, poi, un altro pilastro su cui ricostruire maggioranza, centrodestra e Pdl in particolare: adottare le primarie, almeno per le cariche rappresentative interne al partito. Una voce che Libero aveva tralasciato e che diversi lettori hanno invece suggerito, per aumentare la “democrazia” e coinvolgere maggiormente la base. È proprio questo il punto. Nelle decine di commenti arrivati sul nostro sito, nelle decine di mail inviate all'indirizzo dedicato [email protected] e nelle lettere arrivate in redazione abbondano le riflessioni, le proposte e i suggerimenti ai vertici del Pdl per dare nuovo slancio al centrodestra. Mauro Iacomelli scrive: ”Dibattito e confronto sociale e politico e scelta dei candidati al posto dei nominati per far contare anche gli elettori. Errare è umano, perseverare è diabolico”. “Aggiungerei - scrive umberto2312 - il limite di tre mandati dei parlamentari, incluse le elezioni comunali, provinciali e regionali”. Per sdavids il primo punto deve essere “un rinnovamento snello della politica con soggetti onesti e capaci“. In tema di trasparenza, si invoca anche la “lotta all'evasione con la possibilità per tutti di scaricare l'Iva. Lo Stato incasserebbe meno ma recupererebbe in Irpef” (Franco Volpi). C'è poi chi, come Vincenzo Pacifici, chiede un partito diverso dall'attuale “gigante di cartone” perché fatto “di mille anime, assemblato dal cesarismo di Berlusconi”. Secondo vgrossi non ci sarebbe bisogno di rivoluzioni, perché “molti pensano che il programma di sempre sia quello giusto, ma rimproverano a Berlusconi di non averlo portato avanti con le scarpe ferrate”, mentre conclude idealmente un lettore anonimo: “Se le dieci proposte venissero adottate come programma, non servirebbe altro per risollevare questo paese. Alla peggio anche 5 di queste sarebbero un segnale straordinario della volontà di cambiare”. di Claudio Brigliadori

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