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Il duro schiaffo di Frattini all'asse Sarkozy-Merkel

Il ministro critica la visione bipolare che hanno dell'Europa Parigi e Berlino: "La situazione mondiale non si risolve in due"

Andrea Tempestini
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Franco Frattini a muso duro contro i signori del Vecchio Continente, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. I due leader, da domenica, non nascondono l'idea di voler ragionare per la gestione della politica europa in base a un asse esclusivo e predominante composto da Parigi e Berlino. Duro il commento del ministro degli Esteri italiano: "Noi pensiamo che una situazione globale non si risolva con assi bilaterali", ha sottolineato senza nascondere il riferimento del suo attacco. Stizzita la replica di una fonte del ministero degli Esteri tedesco: "Germania e Francia sono le economie più grandi dell'Eurozona, e hanno una responsabilità per il futuro dell'Europa e della moneta unica". In difesa dell'asse franco-tedesco è sceso anche il presidente Usa, Barack Obama, che secondo quanto riferito dall'Eliseo avrebbe garantito il suo pieno sostengo all'iniziativa di Parigi e Berlino per elaborare una soluzione complessiva alla crisi del debito europeo. Slitta la riunione - A complicare per il quale si è lamentato Frattini ci si è messa la riunione dell'Ecofin e dell'Eurogruppo, che si terranno prima del vertice europeo che è stato posticipato a domenica 23 ottobre: lo ha reso noto il presidente permanente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. "Dopo un giro di consultazioni la settimana scorsa e durante il fine settimana - ha scritto Van Rompuy - fra gli altri con i presidenti della Commissione e dell'Eurogruppo sugli sviluppi nell'Eurozona, ho deciso di convocare il Consiglio europeo e il vertice dell'Eurozona una settimana più tardi, domenica 23 ottobre. Questa data consentirà di finalizzare la nostra strategia complessiva sulla crisi del debito sovrano nella zona euro e su una serie di temi collegati". Le critiche di Frattini - Contro lo slittamento si era già espresso Frattini, critico sul rinvio quando era solo un'ipotesi. Il ministro aveva espresso l'auspicio che "questo non accada, perché francamente di tutto l'incontro di domenica non siamo riusciti a comprendere quale sia stato il succo - il titolare della Farnesina rimette nel mirino Sarkò e Angela -, non c'era un'agenda dichiarata, ma non sappiamo nemmeno se c'era un'agenda sostanziale". Parlando dell'ipotesi dello slittamento del vertice dopo la riunione dei colleghi dei 27 a Lussemburgo, Frattini aveva premesso di augurarsi che "il Consiglio europeo, che sia la prossima settimana o il 22 o il 23, quando sarà, adotti misure concrete e affermi non solo in modo solenne me in modo puntuale quando sarà rilasciato il pacchetto per la Grecia", approvato a Bruxelles lo scorso 21 luglio. "Non si perda tempo" - Per quel che riguarda la situazione di Atene, in ogni caso secondo il titolare della Farnesina "sarebbe molto meglio rilanciare questo metodo realmente comunitario, che faccia sedere tutti i Paesi membri intorno al tavolo del Conslgio", ha puntato ancora il dito contro la voglia di Parigi e Berlino di fare tutto da soli. E soprattutto, ha ammonito Frattini, è fondamentale che "non si perda tutto questo tempo con il rischio di far fallire la Grecia: non dimentichiamoci che. tra le riunioni della troika che si susseguono e il rinvio del pacchetto di aiuti, se l'allarme che già esiste si dovesse tradurre nella percezione che questo pacchetto non arriverà - ha concluso - le conseguenze sarebbero devastanti per l'Europa".

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