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La gay tv di Signorini? "Deve 'normalizzare' l'omosessualità"

Intervista ad Alfonso dopo la lite col presunto omo del Gf: "Ho calcato la mano perché volevo metterlo alle strette"

Andrea Tempestini
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Una manciata di foto ambigue, un concorrente che fa il macho, voci di omosessualità, e il clima del Grande Fratello diventa incandescente. Lunedì sera Alessia Marcuzzi, conduttrice del Gf, ha puntato l'attenzione  su uno dei concorrenti, il 34enne biologo salernitano Luca Di Tolla di cui Chi, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, ha pubblicato due foto in salsa gay in cui lui si avvinghia al ballerino  Valerio Pino. I coinquilini già spettegolavano sulla presunta omosessualità di Luca, nonostante le sue ostentate arie  da playboy, mentre fuori, Valerio, bisex dichiarato, faceva sapere attraverso Domenica Cinque che la storia tra i due andava al di là di quegli scatti. La Marcuzzi, ma soprattutto Signorini, arbitro  supremo del Gf, hanno messo sotto torchio Luca che però si è detto «eterosessuale». Gli ascolti, non si sa se per questa lite, si sono alzati rispetto alla settimana scorsa: oltre la soglia del 19 per cento di share e dei quattro milioni di telespettatori. Il putiferio, però, si è scatenato in rete: in tanti hanno accusato Signorini di aver tentato di «costringere» il ragazzo a fare outing. In effetti è stato molto pressante durante la discussione. «Ho calcato la mano per una ragione precisa. Non volevo mettere alle strette una persona per farle fare coming out contro la sua volontà. Lo dice uno che ha fatto fatica a dire la verità su questo tema: mi sono dichiarato gay prima con i miei genitori, a tavola, e poi con i media. E mi è costato tantissimo. Ma il discorso è diverso». E qual è? «Io non ho mai fatto foto simili a quelle che ho pubblicato su Chi di Di Tolla. Lui poteva rispondere in tre modi. A) Parlare apertamente della sua sessualità. B) Dire “non sono gay ma quelle foto sono un messaggio: non c'è nulla di proibito nell'omosessualità”. C) Dire, come ha fatto, “ho posato solo per denaro”». E cosa c'è di male? Lui ha risposto: «Tanti attori interpretano i gay al cinema pur essendo eterosessuali». «Non penso che stiamo parlando di Gabriel Garko o Marlon Brando... Uno si può guadagnare da vivere come crede ma la cosa grave è un'altra». Quale? «Io sono intervenuto a gamba tesa quando lui ha detto che l'essere gay rappresenta un problema. Che i suoi genitori non hanno nulla da rimproverargli. Eh no! Davanti a milioni di persone questa cosa non si può dire. Io ho cercato di stopparla. E ne vado fiero. Questa è una mentalità diffusa che mi preoccupa. Questo ragazzo, pur essendo giovane, ha fatto capire di considerare l'omosessualità come qualcosa di mostruoso. D'accordo, lui non è  Jean Paul Sartre, ma c'è un machismo imperante». Dica la verità: un outing in diretta sarebbe stato un colpaccio per il Gf... «Mah. Un'altra concorrente, Gaia, ha detto subito di essere lesbica e non è che si sia smosso il mondo. Non credo che Di Tolla cambi i destini del Gf». Ma perché ancora oggi si tratta questo tema con tanta morbosità? I concorrenti, i telespettatori, i giornali, la tv... Non è ormai un argomento digerito, nel 2011? «La pruderie c'è sempre e solo quando il tema viene nascosto. Gaia da subito si è dichiarata lesbica e nessuno ci fa più caso. Se invece un fatto viene adombrato scatta la curiosità. La tv ha il compito di normalizzare. O comunque di aprire discussioni. Se io a 15 anni avessi visto qualcuno che in tv diceva “l'omosessualità è una cosa normale” una lampadina mi si sarebbe accesa, invece ci ho messo anni ad essere trasparente». Ma qualcuno l'ha  mai  spinta a fare outing? «No, sta a te. Quando l'ho detto ai miei genitori ho capito che il problema era mio, non loro».  I personaggi famosi chiacchierati, ambigui (ce ne sono tanti) dovrebbero fare outing per il bene comune? «Ci sono due categorie. Quelli che ci giocano e quelli che non ci giocano. Questi ultimi darebbero un bel messaggio a dichiararsi perché appartengono a un mondo più aperto, quello dello spettacolo, rispetto a tante altre realtà. Chi ci gioca, invece, fa un'operazione sporca». Ultimo giallo. Lunedì a un certo punto ha detto: «Ignazio La Russa che ti assomiglia un po' è più simpatico di te». I blog hanno fatto battutine... «Sa come le chiamo: pippe. Se dovessi leggere tutto quello che scrivono su internet non vivrei più. Vado solo su Dagospia» intervista di Alessandra Menzani

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