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Bersani, tormento democratico Ha perso, ma deve ridere

Il segretario del Pd costretto a sostenere l'esecutivo, ma nel partito c'è molta delusione sui ministri: nessun fedelissimo

Lucia Esposito
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«Ci siamo impegnati con generosità a discutere di questo governo, ci impegneremo con  generosità a discutere sulle misure che ci saranno», dice Pierluigi Bersani dopo il giuramento del nuovo governo. E aggiunge: «a volte saremo d'accordo al 101 per cento, a volte al 50-60, ma questo è scontato. Si può immaginare che ci sia una politica buona, seria, che capisce che le condizioni del momento sono queste e bisogna dire: la soluzione è questa». Apparentemente soddisfatto dalla scelta dei ministri, Bersani costretto ad appoggiare il governo, in realtà fa buon viso e cattivo gioco. Ha perso ma deve ridere. Nell'esecutivo ci sono prodiati da Pieto Gundi a Pietro Giarda ma nessun fedelissimo. Decisamente soddisfatti, invece, i cattolici del Pd che possono contare su Balduzzi alla Salute e Lorenzo Ornaghi ai Beni Culturali.

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