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Inchiesta sulle mazzette Enav Spuntano Tremonti e Matteoli

La Procura di Roma indaga sui rapporti tra l'ad Pugliesi e "referenti politici". Soldi in cambio di consulenze a familiari e amici? Giulio: "Falso"

Giulio Bucchi
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Lo scandalo sulle mazzette Enav investe, come prevedibile, anche la politica. La Procura romana che sabato ha fatto arrestare l'ad dell'Ente Guido Pugliesi (oltre al commercialista Iannilli e al direttore tecnico di Selex Fior) punta il mirino sui rapporti tra Enav e onorevoli, senza trascurare Finmeccanica (è indagato anche il numero uno Pierfrancesco Guarguaglini, oltre al responsabile delle relazioni esterne Borgogni). Il primo nome emerso è quello del tesoriere Udc Giuseppe Naro, accusato di aver intascato da Pugliesi una mazzetta di 200mila euro. Situazione che imbarazza non poco il segretario Pier Ferdinando Casini, ma sono tanti i politici a tremare. I politici coinvolti - Il sospetto degli inquirenti, infatti, è che sotto ci sia un giro di posti di lavoro e consulenze affidate a figli e familiari di alcuni onorevoli. Decisive le testimonianze del consulente Lorenzo Cola, dell'imprenditore Tommaso Di Lernia e dello stesso Iannilli. Come scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, nell'occhio del ciclone, dipinti dai pm come "politici di riferimento di Pugliesi", ci sono ora l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti (già sfiorato dall'inchiesta correlata sulla P4, a causa del coinvolgimento del suo consigliere Marco Milanese), il senatore a vita Giulio Andreotti, l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli, oltre al deputao Pdl Aldo Brancher, di cui i magistrati annotano "annotate frequentazioni" con Pugliesi. Immediata la smentita di Tremonti: "Mi dispiace deludere la stampa, ma non sono mai stato il 'referente politico' del dottor Pugliesi, che ho la fortuna di non frequentare".

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