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E Fini ha creato il 'pulmino blu' Fa il sub con soldi della Camera

Il presidente di Montecitorio ha requisito il van da sette posti acquistato per i deputati: lo usa per le immersioni del week end

Giulio Bucchi
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La sorpresa è venuta qualche tempo fa quando un deputato è sceso in autorimessa con una delegazione di colleghi che dovevano presenziare a una manifestazione sportiva ufficiale. «Non vogliamo portarvi via troppe auto di servizio. Ci date uno dei van a disposizione?». Il responsabile del parco auto della Camera allargò le braccia: «No, non ci sono van disponibili». Eppure uno era lì  di fronte al gruppetto dei deputati: «Va benissimo quello con i vetri oscurati. Siamo in sette e ci stiamo!». Risposta imbarazzata del responsabile dell'autorimessa: «Mi spiace, quel van è a disposizione esclusiva del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Non posso fare trasportare voi, non ho l'autorizzazione». È  stato così che a Montecitorio si è venuto a sapere che oltre al consueto corteo di auto di servizio per sé, i collaboratori e la scorta (tre auto blu che quando serve scaldano i motori a via dell'Impresa, quella che separa la Camera da palazzo Chigi), Fini ha anche un pulmino blu che si è fatto mettere a disposizione dal parco automezzi della Camera. Si tratta di una Lancia Phedra con sette posti, che era stata inserita in autorimessa insieme ad altri due modelli proprio per risparmiare sul trasporto dei deputati che ne hanno diritto per carica istituzionale (63) o perché temporaneamente in missione istituzionale. La logica di quella Lancia Phedra era quella del risparmio: se ad esempio un gruppo di deputati della commissione Difesa ha in programma una missione istituzionale per visitare le truppe italiane in Afghanistan, il van può accompagnarli all'aeroporto militare di Ciampino con un solo viaggio e un solo pieno di benzina. Quella era l'idea - perfino meritoria - dell'utilizzo dei van in alternativa alle berline di servizio. Oggi però non è più possibile, e non solo perché quella Lancia Phedra è ad uso esclusivo del presidente della Camera. Non è più possibile perché sull'auto i sette posti comodi standard non ci sono più. Fini ha fatto smontare i sedili posteriori e ha fatto riadattare il pulmino con vetri oscurati per utilizzarlo soprattutto durante i week end. Secondo testimonianze dirette raccolte da Libero, nello spazio così creato il pulmino blu accoglie giochi piuttosto ingombranti delle figlie del presidente della Camera e in più occasioni ha trasportato bombole di ossigeno e attrezzatura subacquea per rapide immersioni di Fini, che con questa nota passione stempera lo stress che gli procura la politica (e assai più difficilmente il superlavoro alla Camera, che in questa legislatura non si è quasi mai visto). A guidare il van è a turno uno degli autisti di fiducia del presidente, in organico a Montecitorio. Secondo i dati ufficiali forniti nel 2010 dall'allora ministro Renato Brunetta il parco macchine di Montecitorio dovrebbe ammontare a 20 autovetture, di cui due blindate. Nella comunicazione non si faceva riferimento ad alcun van, anche se questi ci sono. In tutto il palazzo oltre al presidente della Camera solo il segretario generale ha diritto a un uso esclusivo di autovettura. I mezzi a disposizione servono a rotazione i 63 deputati che hanno diritto ad averne. In caso di uso contemporaneo, la Camera ha un contratto con aziende di autonoleggio con conducente che è in grado di sopperire alle esigenze temporanee. Fini per altro è sembrato non apprezzare in modo particolare la dotazione di berline della Camera dei deputati. Tanto che nel 2010 fece acquistare dal suo vecchio partito, Alleanza Nazionale, una Bmw 750 nera, 3 mila di cilindrata, per circa 100 mila euro. E si fece mettere a disposizione il super suv anche per le esigenze istituzionali del presidente della Camera: lo trovava più comodo delle Lancia Thesis a disposizione. Quando il particolare divenne pubblico, Fini fece restituire a malincuore il super Suv per non alimentare nelle fila del suo ex partito polemiche già roventi per la vendita sottocosto al cognato della celebre casa di Montecarlo di proprietà di An. Ma evidentemente la dotazione ufficiale non bastava al presidente della Casta di Montecitorio. Così si è fatto aggiungere al corteo di auto presidenziali il pulmino blu che trasporta il necessaire per gioiosi weekend. Un privilegio che  nella straordinaria storia della Casta nessuno aveva  mai avuto. Fini se l'è auto assegnato. di Franco Bechis

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