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Dolce&Gabbana contro il fisco "Ladri. Meglio scappare via"

Gli stilisti: "Ci porta via tutto". Cassazione annulla l'assoluzione per evasione fiscale. Stefano furioso si sfoga su Twitter

Costanza Signorelli
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Sta diventando un vizio: dall'Italia se ne vogliono andare tutti, scrittori, politici, attori, af- fabulatori sinistri. Mancavano gli stilisti Ed ecco che, voilà, dopo Um- berto Eco, Saviano, Berlusconi, adesso l'ultimo in ordine di tem- po ad affidare il proprio estem- poreaneo guizzo antipatriottico al mondo è Stefano Gabbana. Lo stilista milanese ha usato il lin- guaggio di Twitter -140 caratteri con la forza di un haiku, la mi- cropoesia degli antichi samurai- per commentare il nuovo an- nullamento da parte della Cas- sazione del proscioglimento della ditta Dolce & Gabbana ine- rente a una presunta maxi eva- sione fiscale. Formalmente l'ac  - cusa, che pareva essersi dissolta la scorsaprimavera, è“dichiara  - zione dei redditi infedele”per un imponibile di 416,8milioni cia- scuno e di concorso in truffa ai dannidelloStato inrelazioneal- la presunta esterovestizione del- la capogruppoD&G. Inpratica, i due dovranno tornare davanti ai giudici, con un'accusa assai sgradevole (ma «l'intera opera- zione si è realizzata alla luce del sole», aveva scritto il 1° aprile il gup nelle motivazioni del pro- scioglimento determinando l'“insussistenza del fatto”). Ora dovrà esprimersi un nuovo Gup. La notizia, ad essere onesti, è dell'altro giorno. Ma è soltanto ieri che StefanoGabbana, preso da stizza, stimolato dai propri followers dal sito di microblog- ging, si pregia di scrivere: «È pro- prio vero che in Italia fanno quello che vogliono a loro piaci- mento. Sarebbe meglio forse andarsene». Sarebbe meglio. E poi, furiosamente continua: «Ladri non sanno come fare per portarci via i soldi»; pure se, col passare dei minuti, il sarto di gran pregio si rende conto, forse, di aver esagerato e cancella gli ultimi due cinguettii spietata- mente anti-fisco. In Retescoppia naturalmente la bufera. Gli internauti si divi- dono trachi invita idue impren- ditori a resistere e quanti invece li attacca. Alcuni esempi: «Se te ne vai dall'Italia, prima ricordati di pagare tutte le tasse arretrate! E non tornare!»; «unmiliardo di euro, alla luce del sole o no, sono comunque soldi sottratti alla collettività, in più licenziate, e venite a lamentarvi»; «un'azien  - da non è utile al suo Paese sinché non paga sino all'ultimo cente- simo di tasse. Si chiama giusti- zia, non accanimento». Questi i cinguetti più “caldi” contro. Ai quali si contrappongono i pro, quelli dei fan più accaniti: «Inve- ce di proteggere imprenditori e imprese, invece di farne il fiore all'occhiello del Paese, li dissos- sano, pazzesco»; «per cambiare le cose dobbiamo rimanere e lottare. Personalmente credo sia più giusto che proprio persone come noi pulite ed oneste deb- bano rimanere e far cambiare il giro».Evia così, inun'altalenan  - te scambio d'opposte opinioni, manco fosse Vasco su Facebook. Non è la prima volta che Dolce & Gabbana finiscono nel tritacar- ne della polemica pubblica. Dal- le campagne pubblicitarie choc tacciate di antifemminismo al ritiro della pubblicità da testate di carta stampata che ne aveva- no criticato i prodotti del risto- rante, dalle bizze alle giuste la- mentazioni: la coppia oggi è in attesa dell'ennesimo giudizio. Dai magistrati e dei clienti. di Arturo Bandini

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