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La stangata di Monti: manovra da 20 miliardi

In arrivo il pacchetto di misure anti-crisi che serviranno per rimediare al calo del Pil. Obiettivo, raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013

Giulio Bucchi
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Sarà una manovra da 20 miliardi di euro. E' l'anticipazione sulle misure che prenderà il governo di Mario Monti per far fronte alla crisi. Secondo quanto si apprende da tecnici al lavoro in questi giorni sui conti, con l'ipotesi di un calo del Pil dello 0,5% e il rischio imminente di recessione servirà una stangata per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Si parla, come detto, di 20 miliardi di euro comprensivi di 4 miliardi della delega fiscale. Il premier, che a Bruxelles incontrerà i vertici europei, nella mattinata di martedì 29 novembre ha annunciato che "le linee di una complessa politica economico-sociale" saranno presentate "nei prossimi giorni". Le misure - Tra le misure allo studio, potrebbe esserci il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012: l'intervento varrebbe tra i 5 e 6 miliardi di euro, compreso il blocco della perequazione già previsto per le pensioni più alte. E' poi trapelata un'altra indicazione: potrebbe aumentare la soglia minima dei 40 anni di contributi necessari oggi per la pensione di anzianità, indipendentemente dall'età anagrafica. Secondo quanto si è appreso, inoltre, tra le ipotesi allo studio dell'esecutivo di Monti ci sarebbe anche un innalzamento tra i 41 e i 43 anni di contributi per uscire dal lavoro a qualsiasi età. Sarebbe escluso, per ora, il ricorso alla patrimoniale. Sempre più probabile invece un contributo di solidariertà del 3% per i redditi sopra i 300mila euro.Le tasse uccidono il Paese - Secondo quanto giorno dopo giorno si apprende, il Paese deve prepararsi a fronteggiare quelle misure lacrime e sangue che in uno dei suoi primi discorsi, Mario Monti, aveva spiegato che lacrime e sangue non sarebbero state. Il punto è che, come scrive in un commento di martedì 29 novembre Davide Giacalone, con la recessione parlare di aumento fiscale è assurdo. Piuttosto, continua nel commento, servono liberalizzazioni, privatizzazioni, più mercato. Il punto è che se adesso alzano le tasse l'Italia non si riprende più.

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