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Monti, un governo tecnico? Macchè: governo dei giornali

Una moltitudine di ministri e sottosegretari scrivevano per dei quotidiani. Vince 'Il Sole 24 Ore', il più rappresentato

Andrea Tempestini
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Il governo dei tecnici? Il governo dei Bocconiani? Macché, quello guidato da Mario Monti è il governo dei giornali e dei giornalisti. Una moltitudine tra ministri e sottosegretari nominati dal professore di varese, infatti, hanno scritto per i principali quotidiani nazionali. Il vincitore - e chi sennò? - non poteva che essere che Il Sole 24 Ore. Sul foglio di Confindustria, infatti, hanno scritto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, la ministra del Lavoro Elsa Fornero, il ministro della Giustizia Paola Severino (che oltre che con il Sole, collaborava con Il Messaggero), Andrea Zoppini, sottosegretario alla Giustizia, e Michel Martone, viceministro del Lavoro. E tutti gli altri - Ma la squadra dei giornalisti è ancora molto lunga. In prima fila, ovviamente, Mario Monti, uno degli editorialisti di punta del Corriere della Sera. Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni culturali, scriveva per il quotidiano della Cei, Avvenire. E ancora, Andrea Riccardi - il ministro della Cooperazione internazionale e integrazione - scriveva su tre giornali: Corriere della Sera, Avvenire e Famiglia Cristiana. Ma l'elenco non è finito. C'è Marta Dussu, sottosegretario agli Esteri e firma de La Stampa, come firmava sulla Stampa Marco Rossi Doria, sottosegretario all'Istruzione. Dal Riformista sono stati 'prelevati' due editorialisti: Claudio De Vincenti (sottosegretario allo sviluppo economico) e Gianfranco Polillo, sottosegretario all'Economia che scriveva anche per Il Foglio e Italia Oggi. Per completare l'elenco mancano ancora due nomi: Paolo Peluffo, sottosegretario di Stato e firma di Panorama, e Maria Cecilia Guerra, la sottosegretaria al Lavoro che quando scriveva a L'Unità faceva la 'barricadera'.

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