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Quel piano di Max Allegri... per trombare i senatori del Milan

Manca solo una firma per la rivoluzione. L'atto formale arriverà dopo il ritorno in testa alla classifica. Domani match contro il Genoa

Nicoletta Orlandi Posti
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Manca solo una firma per la rivoluzione. E Max Allegri non vede l'ora di metterla sul suo nuovo contratto: «Rinnova al 101%», ha detto Adriano Galliani e questo basta. L'atto formale arriverà magari dopo il ritorno in testa alla classifica. E già domani contro il Genoa il primo posto virtuale è a portata dei rossoneri (non ci sarà Abbiati, fuori 10-15 giorni per una distorsione alla spalla). Poi si penserà al futuro, con il livornese in panchina e un vecchio-nuovo presidente a guidare le operazioni. «Il ritorno di papà è una bellissima notizia», ha commentato ieri Barbara Berlusconi, che finora ha fatto le veci del Cavaliere. Sarà quindi il tandem Allegri-Silvio a costruire il prossimo ciclo rossonero. Dopo anni di ritocchi, non si può più rimandare la rifondazione della rosa. Pur senza stravolgere l'attuale formazione titolare. Nesta (ieri ancora a parte, ma Mexes è pronto), Zambrotta, Yepes, Van Bommel, Gattuso, Flamini, Ambrosini, Seedorf e Inzaghi: questi i nomi in scadenza a giugno. Situazioni e contratti diversi, ma in pochi si troveranno di fronte un'offerta di rinnovo. L'olandese e Superpippo sono i primi indiziati a partire. Dopo un anno di idillio seguito alle prime incomprensioni, Seedorf ieri ha confessato la sua rabbia per l'esclusione iniziale col Chievo: «Per me ogni panchina è una panchina di troppo». A Inzaghi invece, il rinnovo-premio della scorsa estate ha portato solo amarezze, dall'esclusione dalla lista Champions alla tribuna di domenica. E il bomber sembra pronto a cambiare aria già a gennaio. Il Milan non resterà inattivo nel mercato invernale: via Taiwo per Maxwell; scambio di prestiti  Merkel-El Shaarawy con il Genoa (anche perché il Faraone sarebbe chiuso dall'arrivo di Maxi Lopez). In attesa di capire se il City accetterà il prestito gratuito per Tevez magari con la mediazione di Mino Raiola. «Ritornerò con un grande colpo», fa intendere Berlusconi. E l'argentino - nonostante i  dubbi sul carattere e la non utilizzabilità in Champions – resta un campione. Poi sarà rivoluzione a tinte verdeoro. Tra i brasiliani più in voga, Braida segue il difensore Dedè e un centrocampista tra Casemiro e Paulinho (più facile). Ma sul taccuino c'è anche un fantasista già noto in rossonero: Kakà. Dopo due anni difficili al Real, a inizio stagione Ricardo aveva superato i problemi fisici e aveva riconquistato il posto. Sei partite da titolare, però, e poi sparito: non ha più visto il campo nell'ultimo mese. E con José Mourinho che valuta il ritorno in pianta stabile al suo amato 4-3-3 (già dal Clasico del 10 dicembre), il trequartista sarebbe fuori dal progetto del portoghese. Che sia la stagione dei ritorni a Milanello? di Francesco Perugini

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