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Critici Socci: i professori? Stangano la famiglia La chiesa che fa? Resta zitta a guardare

Quando c'era Belrusconi la Santa Sede chiedeva in continuazione misure per la crescita. Ora che c'è Monti, invece, sulla crisi tutti tacciono

Lucia Esposito
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Lo scenario è cupissimo. Personalmente ho visto di buon occhio la nascita di questo governo, sperando in una grande pacificazione nazionale e nel risanamento economico (sono stato fra i pochi, su questo giornale, a sostenerlo). Mi auguro ancora che riesca. Ma devo riconoscere che ormai la delusione è grande non solo per le cadute di stile, l'arroganza o i tempi sbagliati. Soprattutto perché si annunciano provvedimenti disastrosi per gli italiani e per l'economia in generale. Le famiglie del nostro Paese stanno per essere colpite da una mazzata di dimensioni inaudite da parte dello Stato e i vescovi italiani – che continuamente e giustamente alzavano la loro voce fino a un mese fa chiedendo il “quoziente familiare” e “la crescita” – non proferiscono parola. Sembrano intimiditi dai professori. Ma spennare così i contribuenti con irpef e ici non sembra una performance da “luminari”: sarebbe stato capace qualsiasi politicante. Da “scienziati” tanto celebrati ci si aspettava che finalmente tagliassero gli sprechi, non la sanità (che è già al lumicino). Dovevano andare a tassare i conti correnti in Svizzera (come hanno fatto Germania e Francia) e non dissanguare ancor più i contribuenti onesti che già sono messi in ginocchio dal fisco. Avrebbero dovuto finalmente mettere a reddito (magari a garanzia del debito) l'enorme patrimonio pubblico, non affamare le famiglie e colpire i malati, deprimendo ancora di più l'economia. D'altra parte se questi “professori” fossero economisti così bravi non sarebbero stati a suo tempo così entusiasti dell'euro magnificandolo come la via del paradiso. Quando invece è stata la via dell'inferno. Adesso sono stati chiamati a sistemare le cose. Ma il timore è che costoro non siano i medici, bensì la malattia. Anche perché è il rigore monetarista che ha creato il problema, non può essere dunque la soluzione. La nascita del governo dei tecnici è già stato un colpo alla democrazia (a proposito: dove sono coloro che hanno strillato finora contro il “porcellum” e il parlamento dei nominati? Com'è che si fanno piacere un governo di non eletti da nessuno?). Ma ora vi si aggiunge un colpo pure alla libertà civile ed economica, perché l'ulteriore vessazione fiscale (oltretutto con misure poliziesche) porta a una drastica riduzione della libertà. Lo Stato è sempre più padrone delle nostre vite, dei nostri beni, del nostro lavoro e questo è drammatico (....) Impressiona pure che l'insieme dei vescovi europei e la Santa Sede che così fortemente hanno chiesto il richiamo alle “radici cristiane”  nella Costituzione europea assistano oggi in totale silenzio al possibile disfacimento dell'Europa stessa. Eppure sono stati i cattolici (De Gasperi, Schuman, Adenauer) a costruire l'unità europea, mentre sono i tecnocrati che hanno rifiutato le “radici cristiane” ad averla portata sull'orlo del baratro (....)Leggi l'articolo integrale di Antonio Socci su Libero  

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