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E' morto Mirko Tremaglia, fece votare italiani all'estero

L'ex ragazzo di Salò è stato deputato per undici legislature era passato dal Pdl a Futuro e Libertà. Era malato da tempo

Nicoletta Orlandi Posti
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E' morto Mirko Tremaglia. Aveva 85 anni ed era malato da tempo. Ne hanno dato conferma fonti di Futuro e libertà. Nato a Bergamo il 17 novembre 1926, laureato in Giurisprudenza, avvocato, è stato deputato in undici legislature: con il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale dal 1972, con Alleanza Nazionale dal 1994, infine con il Popolo delle Libertà nel 2008, ma poi era passato in Fli. Già ministro degli Italiani nel mondo nei governi Berlusconi II e III, sua è la paternità della legge che ha riconosciuto il diritto di voto degli italiani residenti all'estero. Voti che furono decisivi per il governo Prodi. A Salò - All'età di 17 anni aderì alla Repubblica Sociale Italiana: "Ci presentammo subito volontari io e i miei due fratelli. Mia madre capì... Vivevamo già in questa casa. Volevamo difendere l'Italia, combattere. Ci animavano degli ideali. I ragazzi di Salò hanno rappresentato una parte viva e eccezionale della gioventù italiana". Condoglianze -"Sono profondamente addolorato e colpito dalla perdita di una così grande personalità del nostro mondo politico che per oltre 40 anni si era interamente dedicata alla  causa degli Italiani nel mondo, alla difesa ed alla proiezione dell'italianità nel mondo, della cultura e dei valori del nostro Paese".   Con queste parole il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha commentato la scomparsa di Mirko Tremaglia. "Come uomo di governo - prosegue Terzi - quale ministro per gli Italiani nel Mondo, nonchè nella sua lunga attività parlamentare, Mirko Tremaglia si era affermato come insostituibile punto di riferimento delle nostre comunità all'estero in tutti i continenti, dall'Europa, alle Americhe, all'Asia, all'Africa, valorizzando gli organismi rappresentativi delle nostre collettività all'estero e contribuendo attivamente, con la promozione delle necessarie modifiche normative, all'attribuzione agli italiani all'estero del fondamentale diritto di voto". "Una figura storica, quella di Mirko Tremaglia - sottolinea  Terzi - che ha espresso e difeso nel modo più alto e significativo i valori dell'Italia positiva, lavoratrice ed orgogliosa di sè, e che sarà impossibile dimenticare. Anche da concittadino sono particolarmente vicino all'intera famiglia di Mirko Tremaglia, alla quale esprimo la mia più forte e sincera solidarietà". Immediate sono arrivate le condoglianze anche del sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "La morte di Mirko Tremaglia è un grandissimo dolore. Per tutti coloro che hanno vissuto la storia della destra è stato un esempio di amore per l'Italia, di senso istituzionale ed è colui che ha dato voce e dignità a tutti gli italiani nel mondo. Oggi tutti gli italiani, a prescindere dal colore politico, non possono non piangere la sua scomparsa". Futuro e Libertà a lutto - Il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha appreso con "profondo dolore la notizia della scomparsa dell'amico Mirko Tremaglia, italiano generoso e appassionato, parlamentare esemplare e rigoroso, uomo politico coerente e dinamico". "La comunità nazionale deve molto a Tremaglia, a partire dalla Legge che ha consentito l'esercizio del diritto di voto dei nostri connazionali all'estero, realizzata nel periodo in cui fu Ministro per gli Italiani nel Mondo, a coronamento di una lunga e coerente battaglia politica". "La morte di Mirko Tremaglia colpisce nel profondo Futuro e libertà, la destra italiana e il   Parlamento tutto", ha commentato il vicepresidente   di Fli, Italo Bocchino. " Tremaglia è stato un esempio di coerenza per intere  generazioni e in Parlamento ha saputo ottenere rispetto e ascolto da   parte di tutte le forze politiche, anche in periodi in cui era ancora   forte la contrapposizione ideologica". "Un pensiero commosso a Mirko Tremaglia", ha continuato Bocchino, "lo devono i giovani   impegnati in politica per l'insegnamento che ha riservato con il suo   esempio e, soprattutto, gli italiani all'estero, che ha amato come dei  figli e per i quali ha combattuto l'intera vita politica fino ad   ottenere per loro il riconoscimento del diritto di voto a lungo negato", sottolinea. "Futuro e libertà perde un uomo che restando sempre accanto a   Fini ha dimostrato coerenza politica e disinteresse personale",   conclude Bocchino.

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