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Sei morti, 16 dispersi: "Poche speranze"

La nave si muove, interrotte le operazioni dei sub. Trovata la sesta vittima. Mancano 12 tedeschi: "Difficile trovarli vivi"

Andrea Tempestini
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Si aggrava il bilancio del naufragio all'Isola del Viglio: è stato ritrovato il corpo della sesta vittima. Il cadavere era nel secondo ponte, in una parte della Costa Concordia invasa dall'acqua. La vittima aveva il giubbotto salvagente ed era un passeggero. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte alla ricerca dei dispersi, che al momento sono 16 di cui 12 tedeschi, ma si sono interrotte poco dopo le 11 di questa mattina perché il relitto della nave, che poggia su uno "scalino" del fondale, ha iniziato a muoversi. Soccorritori e sub sono stati fatti evacuare: il rischio era che la nave possa sprofondare su un fondale di 70 metri di profondità, dove le ricerche di altre vittime e le successive operazioni di recupero dello scafo diventerebbero assai più difficili. Il sindaco dell'Isola del Giglio, Sergio Ortelli, lunedì mattina ha confessato che "la speranza di trovare in vita i dispersi ormai si è ridotta al minimo. L'unica speranza è che si sia creata nella nave qualche bolla d'aria". Nel pomeriggio le operazioni sono ricominciate per poi essere sospese con il buio. Riprenderanno martedì mattina. Il destino del relitto: che fine farà la Concordia? La scatola nera - Proseguono nel frattempo le indagini per comprendere la dinamica dell'incidente e si studia la scatola nera della nave, che darà indicazioni sulla rotta, comandi impartiti dal comandante dopo lo schianto con gli scogli, comunicazioni con la Capitaneria di porto e con i soccorritori. Entro un paio di giorni avremo la verità della scatola nera: la Guardia Costiera e i Carabinieri, coordinati dalla procura di Grosseto, stanno elaborando una relazione decvisiva per l'inchiesta: l'attività è complessa e febbrile. Si complica nel frattempo la posizione del capitano. Secondo il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, tra l'allarme per una falla dato alle 21.45 e la prima comunicazione alle autorità marittime dell'incidente sarebbe trascorsa circa un'ora. Il secondo orario corrisponderebbe alle 22.43. Nella scatola nera si cerca anche il mayday, la richiesta internazionale di soccorso, che potrebbere non essere mai stata lanciata dalla Concordia alle capitanerie. "La nave è arrivata a 150 metri dalla riva, vicinissima - ha spiegato Verusio - e in un punto dove il fondale è basso e scoglioso. Vedremo che rotta ha seguito il comandante della nave e faremo anche riscontri satellitari sulla posizione". Guardia il video su LiberoTv: Il panico dei passeggeri sulle scialuppe Guardai il video su LiberoTv: L'annuncio sulla nave: solo un guasto tecnico Comandante colpevole - Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha parlato delle responsabilità di Schettino. "L'idea che ci siamo fatti nell'immediatezza del fatto sta trovando conferme dalle prime indagini delle forze dell'ordine e delle autorità marittime". Secondo quanto si è appreso, infatti, il comandante era su una scialuppa e non su una roccia, come invece aveva riferito in un primo momento. "Abbiamo optato per il fermo seguendo una nostra ipotesi relativa a un possibile pericolo di fuga del comandante perché, navigando da molti anni ha toccato vari porti in tutto il mondo e avrebbe potuto fuggire all'estero". Anche in questo modo il procuratore di Grosseto ha spiegato il fermo in carcere di Francesco Schettino, che martedì o mercoledì sarà sentito dal gip nell'udienza di convalida".I dispersi - Il numero dei dispersi intanto è sceso a 16. Dieci sono turisti, e tra loro c'è anche una bimba di cinque anni che viaggiava con il papà e con la sua compagnia. Gli altri sei sono membri dell'equipaggio. Sull'isola sono operativi insieme ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco gruppi di speleosub del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e della Federazione italiana attività subacquea: utilizzano attrezzature avanzate per la ricerca mirata di dispersi, grazie anche al possesso della mappatura della nave. Sul posto anche nove cani dell'unità cinofila toscana dei Vigili del Fuoco. A complicare le ricerche, però, il peggioramento delle condizioni meteo: si teme che le onde possano far sprofondare il relitto a 70 metri rispetto al gradino di 37 su cui è poggiato lo scafo. Se sprofondasse a 70 metri, la nave si inabisserebbe completamente. Rischio ambientale - Resta altissimo anche il rischio ambientale: la zona dove è avvenuta la tragedia è ricchissima di tesori paesaggistici e naturalistici. ""Il rischio ambientale per l'Isola del Giglio è altissimo", ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. E' così iniziata una corsa contro il tempo per svuotare il carburante dalla nave, operazione che si rivela sempre più complessa. Per evitare un disastro ambientale è necessario svuotare le circa 2.400 tonnellate di carburante: un'operazione che, calcolano i tecnici, può durare non meno di due settimane. Al momento non c'è alcun pericolo di fuoriuscita del carburante perché la nave è incagliata in un tratto relativamente basso di mare, a 150 metri dalla riva.

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