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Concordia, il commissario eroe in trappola per due notti

Manrico Giampiedroni mentre la nave affondava è riuscito a salvare delle vite. Poi un frigo gli ha spezzato la gamba: salvato dopo un'odissea

Andrea Tempestini
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Nella tragedia della Costa Concordia c'è spazio anche per un eroe. Ora si è salvato, e spiega alla moglie: "Amore mio sto bene, che bello potertelo dire". Lui è Manrico Giampedroni, il commissario capo di bordo della nave, salvato domenica mattina dopo due notti vissute intrappolato nella Costa Concordia, al largo dell'Isola del Giglio. Ha una ferita alla fronte, un principio di ipotermia e una frattura alla gamba sinistra per la quale è necessario un'intervento chirurgico. Ha cinquantasette anni, lavora da oltre 30 nella marina: la gamba se l'è rotta mentre ce la metteva tutta per mettere in salvo i passeggeri. Dalle 22.30 di venerdì sera, l'ora dell'allarme arrivato con 60 minuti di ritardo, alle 3 e un quarto di sabato mattina non ha fatto altro che aiutare i passeggeri a salire sulle scialuppe. Poi la nave si inclina, un frigorigero scivola, gli centra la gamba e gliela spezza. Da lì il calvario a bordo della nave, le urla nel buoi per farsi sentire dai soccorritori e quindi il lieto fine. "Per me è come se fosse rinato", spiega la moglie Laura, 40 anni. "Anche si in realtà - aggiunge - dentro di me sapevo, sentivo che era vivo. Manrico è uno che se la sa cavare. Generoso, altruista, non solo nel lavoro, pensa sempre agli altri.

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