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La sentenza di Lucio Dalla: "Festival? Una finta festa"

Il cantautore bolognese torna all'Arsiton per Sanremo nei panni di demiurgo del brano che canterà Pierdavide Carone

Andrea Tempestini
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Saranno ufficializzati oggi pomeriggio (ieri, domenica 15 gennaio, ndr) da Massimo Giletti, su Rai1, i nomi dei big in gara al Festival di Sanremo (14-18 febbraio). Trattasi di un segreto di Pulcinella, da tempo Libero ha anticipato gran parte dei nomi. La lista comprende alcuni stagionati artisti come Eugenio Finardi,  e poi Fabio Concato, il ciclone Bertè che presenterà in coppia con Gigi D'Alessio l'autobiografica Respirare nella quale il dialogo tra un giovane amante e una donna di mezza età si stempera in un testo che contiene titoli di vecchie canzoni di Loredana. Sono della partita Francesco Renga, Nina Zilli, Samuele Bersani, la combattiva Emma, Dolcenera, Noemi, la cantautrice milanese Chiara Civello e la rock-band Marlene Kuntz. In corsa sino all'ultimo Arisa e la rediviva Alice. E poi c'è il ritorno all'Ariston di Lucio Dalla, uno che poche settimane fa ci aveva detto: «A Sanremo? Soltanto se ci sarà una canzone che merita potrei partecipare a quella finta festa che è il Festival». Non gli avevamo creduto essendo Dalla un amabile bugiardone. E avevamo fatto bene. Il progetto che ha portato il piccolo-grande cantautore bolognese a tornare all'Ariston lo vede, infatti, nei panni di demiurgo del brano che canterà Pierdavide Carone. Una ballata molto “dalliana”. Dalla, comunque, non dovrebbe limitarsi a dirigere  l'orchestra, come abbiamo anticipato, durante l'esibizione del suo pupillo, al quale ha prodotto l'ultimo album per Sony. «Pierdavide è molto bravo, come lo erano Carboni o  Bersani a 20 anni» ha detto. «Così alla finta festa finirò per esserci... Sanremo piace a tanti, fa audience, nel 1973 arrivai terzo con 4/3/1943, brano che mi ha ha portato fortuna, e due anni fa ci sono stato come ospite, per cui...», ha aggiunto con un ghigno satanico. Ma il come-back sanremese di Dalla riporta alla mente anche un passaggio tragico della storia del Festival, quel 1967 che registrò il suicidio di Tenco. «Io e Luigi eravamo amici e scegliemmo lo stesso albergo, il Savoy. In quella notte famigerata vissi il dramma in diretta: stavo facendo la doccia nella stanza 219, lui alloggiava nella 215 quando sentii Dalida, la sua fidanzata, uscire nel corridoio urlando. Mi fiondai nella loro camera e vidi il corpo per terra. Pensai  a uno svenimento, poi realizzammo.  Per un mese non ho dormito, da allora sono trascorsi 45 anni...». E 45 anni dopo Dalla torna  in gara a Sanremo. Ieri, infine, stati resi noti anche i giovani in gara. Ai due già scelti dall'Area Sanremo (Bidiel e Io ho sempre voglia) si sono aggiunti i sei selezionati nell'ambito del progetto Social che ha tenuto conto delle indicazioni date su Facebook e delle valutazioni finali fatte dalla commissione presieduta da Gianni Morandi. Sono: il 15enne milanese che si è già distinto a Io Canto, Alessandro Casillo (È vero); la 27enne romana Giulia Anania (La mail che non ti ho scritto); il 23enne romano Marco Guazzone (Guasto); la 21enne pavese Celeste Gaia (Carlo); la 21enne pugliese Erica Mou (Nella vasca da bagno del tempo); la 18enne di Latina Dana Angi (Incognita poesia). Non ce l'hanno fatta Miss Italia Stefania Bivone, né altri già visti nei talent show, come Davide Mogavero di X Factor e Cassadra di Amici. di Leonardo Iannacci

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