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Presi 4 addetti di Malpensa super-spacciatori di droga

Scaricavano gli stupefacenti dagli aerei per conto di narcotrafficanti: avevano accumulato un milione e mezzo di euro

Matteo Legnani
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I finanzieri del nucleo Polizia tributaria Torino, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Torino, hanno individuato e sequestrato beni e valori per oltre 1 milione di euro, accumulati da quattro addetti dell'aeroporto di Malpensa, fiancheggiatori di un'organizzazione di narcotrafficanti e, all'insaputa dei rispettivi datori di lavoro, garantivano l'uscita della cocaina dall'aeroporto milanese. Si tratta di R.M. (54 anni), dipendente di una compagnia aerea; B.R. (47 anni), dipendente di una società di catering; A.R. (48 anni) e M.F. (47 anni), dipendenti di un corriere espresso, tutti senza precedenti penali. La droga proveniva da Santo Domingo e arrivava a Malpensa in pacchi da 20-30 chilogrammi, all'interno di una stiva di servizio degli aeroplani. Uno degli indagati, responsabile delle operazioni sotto-bordo per conto di una compagnia aerea, all'arrivo dei voli ritirava personalmente i pacchi e, grazie al suo ruolo, riusciva a consegnarli agli altri complici, eludendo i normali controlli. I quattro sono arrivati così a guadagnare fino a venti volte lo stipendio percepito come normali lavoratori dipendenti, per un totale di 1.560.000 euro. Nonostante gli eccezionali guadagni, i quattro, per non destare sospetti, avevano lasciato immutate le loro abitudini di vita, complicando notevolmente le indagini. I soldi ricevuti sono stati prevalentemente investiti negli immobili sequestrati, qualcuno pure intestato a un prestanome che adesso dovrà rispondere del reato di riciclaggio. Le indagini patrimoniali e finanziarie hanno consentito di individuare, in Lombardia, in Piemonte e in Sicilia, 11 immobili, tra ville, appartamenti e box e 12 conti correnti, libretti e buoni postali, che le Fiamme Gialle torinesi hanno sottoposto a sequestro per il valore complessivo di oltre 1 milione di euro. Sono stati inoltre sequestrati anche 150.000 euro in contanti, rinvenuti nello spogliatoio sul luogo di lavoro di uno degli arrestati.  

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