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Lo Stato paga gli arretrati: imprese avranno 2 miliardi

Nel decreto liberalizzazioni il tema dei crediti con la pubblica amministrazione. Farmacie, banche, professioni: cosa cambia

Giulio Bucchi
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Arriva un po' di ossigeno per le imprese italiane. Nel decreto sulle liberalizzazioni, il cosiddetto Cresci Italia, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale e firmato dal presidente Napolitano, il governo ha stabilito una prima tranche di "rimborsi" alle aziende private da parte della pubblica amministrazione. Le imprese, che vantano qualcosa come 80 miliardi di euro di crediti arretrati, verranno ripagate con 2 miliardi in titoli pubblici. Lo prevede l'articolo 35 del decreto, secondo cui gli imprenditori in credito con lo stato potranno chiedere di essere pagati in tale maniera. Nota importante, soprattutto per le casse dello stato: l'assegnazione dei titoli non andrà a gonfiare il debito pubblico in quanto non saranno contati nelle emissioni nette di titoli indicate nella Legge di bilancio. Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha poi confermato che per i pagamenti futuri la Pubblica amministrazione si impegna a rsipettare il limite di 60 giorni previsto dalla direttiva europea. Gli altri interventi - Negli altri punti del decreto, si prevede l'aumento delle farmacie dalle attuali 18mila a 23mila (una ogni 3mila abitanti anzichè 4-5mila), con orari aperti e precedenza al banco dei farmaci generici senza richiesta specifica da parte del cliente. Per i liberi professionisti sopo alle tariffe fisse fissate dal ministero, mentre il numero dei notai dovrebbe aumentare di 500 nel 2012 e 1.000 ento il 2014. Presto saranno determinate le condizioni dei conti correnti a costo zero, e gli istituti saranno obbligati a sottoporre al cliente due opzioni di assicurazioni sulla vita se posta come condizione per l'erogazione del mutuo. Per quanto riguarda le assicurazioni RcAuto, i clienti che acconsentono alla perizia prima di stipularla o all'applicazione di una scatola nera otterrano sconti dalle agenzie. Via libera, infine, al project financing per le opere pubbliche come le carceri. Gli enti locali potranno inoltre finanziare le proprie opere emettondo veri e propri bond.

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