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Anche i tecnici si sono accorti Giudici sono inefficienti

Il nuovo anno giudiziario tra polemiche: assenti i legali. Pm Milano: prescrizione è agente patogeno. Appello di Severino

Andrea Turco
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Polemiche e proteste all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il guardasigilli Paola Severino è intervenuta a Palazzo di giustizia di Catania,  ha bacchettato  i giudici e spiegato in che modo le liberalizzazioni interverranno sulla categoria degli avvocati. "Il nostro obiettivo è rendere la giustizia efficiente, rendere il magistrato capace di organizzare al meglio i propri uffici e amministrare la giustizia coltivando la specializzazione, costruire un modello di avvocatura attento ai valori della concorrenza leale e capace di elevare il proprio livello qualitativo, rappresentano le sfide nelle quali ci dovremo cimentare". Per il ministro Severino la giustizia deve recuperare "quella spinta nobile di chi svolge qualsiasi funzione pubblica". Il ministro dichiara senza mezzi termini che “il tema della prescrizione non è più un tabù. Piuttosto, si deve valutare se il problema della prescrizione rappresenti la causa o la conseguenza della lentezza della giustizia”. Il guardasigilli tende una mano verso gli avvocati sul tema delle liberalizzazioni.  "Il dialogo da parte del governo sarà totale. Consideriamo fondamentale il compito degli avvocati e da lunedì cercheremo un dialogo". Canzio "Politica non interferisca" - A Milano, proprio la prescrizione diventa il punto centrale del discorso del presidente della Corte d'Appello di Milano, Giovanni Canzio, che lancia un avvertimento. "La politica non comprometta con la critica l'indipendenza della magistratura". Il presidente risponde in contemporanea al ministro Severino che, da Catania, aveva dichiarato che "la prescrizione non è più un tabù". Canzio, contrariamente al Guardasigilli, attacca l'istituto della prescrizione perché  agisce da "agente patogeno" nell'ambito del processo, perchè "incentiva strategie dilatorie della difesa" e "implementa oltre ogni misura il numero delle impugnazioni in vista dell'esito estintivo". Ovviamente non c'è nessun riferimento esplicito al processo Mills contro Berlusconi, ma è evidente che il presidente ha in mente anche questo procedimento che arriverà a prescrizione tra pochi giorni. "L'attuale disciplina sostanziale della prescrizione del reato - aggiunge Canzio - non è sostenibile nella parte in cui estende i suoi effetti sul processo penale "usque ad infinitum", proporzionandone il grado di ineffettività e disincentivandone, mediante una sorta di premialità di fatto, i percorsi alternativi". La prescrizione del reato va quindi "collocata sullo sfondo del processo penale, può anche sollecitare, come agente terapeutico maggior rigore ed efficienza organizzativa, laddove non sia pervasiva e si configuri come esito assolutamente eccezionale, non ordinario". Caso Mills -  Il 27 gennaio l'ex premier ha ricusato i giudici del processo: nell'istanza si fa riferimento alla prescrizione che, secondo i legali, sarebbe già scattata e soprattutto si sostiene che i giudici hanno già anticipato la sentenza di condanna. In particolare, gli avvocati ritengono indicativi il taglio di tre testi indicati dalla difesa deciso dal collegio presieduto da Francesca Vitale e, più in generale, fanno riferimento a un'anomala accelerazione per evitare la prescrizione. Sulla data in cui scatterebbe quest'ultima oggi si è appreso che la procura la individua nel 12 aprile, mentre secondo altri calcoli sarebbe tra il 14 e il 18 febbraio. Controversa è anche la questione se l'istanza di ricusazione blocchi i termini della prescrizione. Nei prossimi giorni, la Procura Generale darà un parere, poi, se i giudici della quinta corte d'appello, competenti sul caso, dovessero valutarla inammissibilèelo faranno sapere entro la fine della prossima settimana. In caso contrario, decideranno se accoglierla o meno Guarda il video su LiberoTv: avvocati imbavagliati a Napoli Pisapia con gli avvocati - Le ragioni che hanno determinato  gli avvocati a disertare, questa mattina, le cerimonie promosse nelle Corti d'Appello di tutta Italia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario sono giuste. E' quanto afferma il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. A margine della cerimonia milanese il primo cittadino sottolinea come la polemica "non è contro la magistratura ma contro un provvedimento che il governo ha preso senza dialogare con  una categoria così importante per il paese. Mi auguro che in futuro si apra il dialogo soprattutto per riforme necessarie e più giuste".

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