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Scalfaro Wilma? Era la terza donna di Oscar Risolto il giallo di quel patto segreto...

Bechis scova su La Stampa il necrologio di una signora: dopo una vita di affetto, la speranza è nel nostro patto. La chiave in un refuso

Lucia Esposito
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Tra i numerosi necrologi che oggi accompagnano su molti giornali la scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro, ha destato sorpresa quello apparso proprio in fondo su La Stampa di Torino: semi-anonimo, personalissimo e femminile. A scriverlo una misteriosa Wilma: "Dopo una vita di grande affetto, profonda amicizia, stima, la mancanza è puro dolore, la speranza è nel nostro patto". Testo che incuriosisce (che cosa spinge a rendere pubblico così unn privatissimo patto con l'ex presidente della Repubblica?)  e sorprende, perché della vita privata di Scalfaro si sapeva poco o nulla. Mistero Wilma - L'unica presenza femminile è sempre stata quella della figlia Marianna. E l'unico accostamento di una Wilma al nome del presidente emerito della Repubblica che si ricordi fu fatto sarcasticamente da Beppe Grillo, proponendo a Giorgio Napolitano la nomina a senatore a vita di Wilma De Angelis (classe 1931) quando Scalfaro fosse scomparso. Nessun altra Wilma è comparsa nelle cronache legate al politico democristiano di lungo corso. E tutta la sua biografia è costellata di episodi di scandalizzata misoginia, dalla celebre scenata contro la donna che si tolse un bolerino in un locale pubblico, alla anonima stroncatura de "La dolce vita" di Federico Fellini che apparve sull'Osservatore romano e fu attribuita a Scalfaro. Il titolo già diceva tutto: "La sconcia vita". Ora il mistero Wilma. Che riporta all'antico detto: "Cherchez la femme...". La chiave del rebus - Nel tardo pomeriggio, la soluzione al rebus: la terza donna nel cuore dell'ex presidente (le altre due, naturalmente, sono le sue Marianna, la compianta moglie scomparsa nel 1944 al momento del parto della sola e omonima figlia) è la sua segretaria, e quel "patto" un banale refuso per "petto", inteso come cuore. di Franco Bechis  

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