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Ibra prepara il suo viaggio Gulliver verso l'addio al Milano

Il copione è sempre lo stesso: mal di pancia, frasi a effetto del suo agente, richiesta di bonus milionari. Il City mette sul piatto Balotelli (e Tezev...)

Lucia Esposito
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I soprannomi dicono fin troppo delle persone. E quello scelto da Antonio Conte per Zlatan Ibrahimovic - Gulliver - racconta tantissimo dello svedese: non solo per il suo giganteggiare nelle difese italiane, ma soprattutto per la sua irresistibile attrazione per i viaggi. Come i viaggi di Gulliver non si fermano a Lilliput nel racconto di Swift, così le peregrinazioni di Ibra non sembrano destinate a fermarsi a Milano. Perché, in realtà, nella terra dei Lillipuziani terribili - Barcellona - Zlatan c'era già stato in passato e se n'era scappato di corsa. Ancora prima si era stabilito nell'Inter dei giganti, ma era ripartito alla ricerca impaziente dell'Europa. E ancora vanno ricordate le sue avventura tra Juve, Ajax e Malmoe. Ibra non lo puoi trattenere in un posto “a vita”. Al Milan lo hanno sempre saputo e ora hanno capito che, forse, è arrivato per lui il tempo di ripartire. Il copione è quello di sempre: mal di pancia, richiesta di esoso rinnovo, frasi a effetto del suo agente fino comparsa del compratore-salvatore. La “recita” è cominciata a ottobre: «Sono stufo del calcio», dice Zlatan dalla Svezia. Poi torna in Italia e promette amore eterno alla maglia rossonera. Il secondo atto tocca al fido Mino Raiola dopo Milan-Cagliari: «Ibra me lo chiedono tutti perché è un fenomeno: Berlusconi lo valuta 150 milioni». Lo svedese è praticamente messo sul mercato, con tanto di prezzo (abnorme) del cartellino. In realtà, però, il bomber rossonero non è più ai primi posti della classifica dei giocatori più pagati con i suoi 8 milioni annui. E a 30 anni, con un contratto siglato fino al 2015, è impossibile ottenere di più dal Milan. Raiola comunque ci prova lo stesso, chiede a Galliani un altro anno di contratto (fino al 2016, alla soglia dei 35 anni) e soprattutto un ritocco al salario. Il Milan, però, può offrire solo qualche bonus legato alle prestazioni  in base alla politica dei tagli ai giocatori ultratrentenni. Troppo poco per trattenere un gigante come Ibra, reduce da otto scudetti consecutivi in giro per il Continente. Nel frattempo, i piani dei rossoneri per l'estate prevedevano la cessione di Pato sono saltati. E Galliani dopo il no in extremis ai parigini non vuole rischiare altre figuracce. Così l'ad rossonero prepara la zampata per giugno: lo scambio con Mario Balotelli. Tutto sembra favorire i piani del Milan: il bad boy del Manchester City non vede l'ora di lasciare la perfida Albione (nonostante le smentite) e gli sceicchi non avrebbero problemi a coprire d'oro Zlatan. Se poi nella trattativa con i Citizens dovesse rientrarci anche Carlos Tevez, ancora meglio. C'è solo un ostacolo per la coppia Galliani-Raiola in questa operazione: Josè Mourinho. Lo Special One vorrebbe riavere Ibra con sé nella caccia alla sua terza Champions. Al Real (al posto di Higuain, già sul mercato) o altrove. In Inghilterra nelle ultime ore si è parlato di un prossimo ritorno dello Special One al Chelsea (dove Drogba toglierà la tende a giugno), ma la pista più concreta è sempre quella che porta il portoghese al Manchester United (che libererà a giugno il posto di Berbatov). Anche i cugini del City, però, stanno facendo un pensierino a Mourinho come possibile sostituto di Roberto Mancini in caso di mancata vittoria della Premier. Gli sceicchi corrispondo al profilo del datore di lavoro preferito da Mou - danaroso e distante - e Josè potrebbe essere attratto da questa ennesima sfida. A quel punto lo scambio Ibra-Balotelli sarebbe cosa fatta. E Zlatan “Gulliver” potrebbe partire per il suo ultimo viaggio. di Francesco Perugini

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