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Monti innamorato di Silvio "Ho appoggio e simpatia"

Il prof coccola Silvio, poi fissa i nuovi obiettivi: "Voglio lo spread a zero". L'agenda: "Venerdì vedo la Merkel"

Andrea Tempestini
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Il professor Mario Monti a tutto campo su SkyTg24: si parla di spread, politiche del lavoro, riforme, obiettivo e naturalmente Olimpiadi. Dopo la bocciatura di Roma2020 sottoscritta dal premier, Monti ha spiegato: "Vorrei dire agli italiani, ai romani, che questa scelta "non è un messaggio di pessimismo, non deve dare luogo a frustrazione, è per mettere l'Italia in posizione di sicurezza, per evitare che scivoliamo su una buccia di banana, per crescere meglio, per avere la fiducia degli investitori internazionali". Silvio Berlusconi non ha nascosto il suo disappunto per la bocciatura dei giochi, il Cavaliere, grande amante dello sport, li avrebbe voluti in Italia, e con lui un bel pezzo di Pdl. E forse per questo o forse ne, Monti ha deciso di riservare delle carezze al suo predecessore. Prima un discorso lato: "Guardo con grande simpatia al lavoro dei segretari dei partiti". Quindi nel dettaglio, sul Cavaliere: "Lo sento spesso. Gli ho parlato anche del viaggio in America. Perché Berlusconi dovrebbe essere geloso nei miei confronti?", si è poi chiesto il professore. Dal Cavaliere, ha aggiunto, "ho appoggio, simpatia e consiglio". Voglio lo spread a zero punti" - Il presidente del Consiglio mira al consenso - a quello dei partiti, a quello in Italia e a quello internazionale - e poi fissa nuovi obiettivi. Così, dopo aver predetto mirabolanti crescite per il prodotto interno lordo italiano dopo il varo del pacchetto liberalizzazioni, i desiderata del professore si concentrano sul differenziale: "Non voglio essere troppo ambizioso,  ma non vedo perché l'Italia dovrebbe avere uno spread rilevante oltre la Germania. Se gli italiani continueranno con il senso di maturità di cui stanno dando prova, mi consenta di non mettere limiti diversi dallo zero all'ambizione dello spread, ma saranno i miei successori a vederlo". Quindi un annuncio lieto: "E' possibile che l'Iva non aumenti. Le clusole di salvaguardia - ha spiegato - erano dei buchi nei quali si poteva andare a cadere. E una parte della durezza del Salva Italia era dedicata a evitarlo". Faccia a faccia con la Merkel - Poi una bacchettata alle agenzie di rating "che tante volte hanno sbagliato. Non hanno visto quasi niente della crisi finanziaria del 2007-2008. Quando declassano un paese è troppo facile per qual paese dire che hanno torto. Il loro lavoro è difficile", ha aggiunto Monti. Il premier mostra poi di essere poco scaramantico - anzi, lo spiega lui stesso - e annuncia un faccia a faccia con la Cancelliera tedesca: "Se fosse per scaramanzia - ha spiegato - non avrei invitato la Merkel a venire in Italia venerdì 17". Nel faccia a faccia i due leader parleranno sicuramente del fondo Salva-stati europei. Sul tema Monti ha spiegato: "Ci siamo detti che nel mese di marzo del 2012 si sarebbe riconsiderata l'adeguatezza dei fondi anti-incendio. Si ragionerà con meno vincoli di prima". Sulla Merkel, Monti ha spiegato: "Apprezzo la sua coerenza" ma "impiega un pò di tempo ad evolvere sulle proprie posizioni". Novità fiscali - Quindi il premier indica le prossime azioni del governo, fissa a marzo la scadenza per il varo della riforma del lavoro e indica che "intendiamo andare oltre sul tema della riforma fiscale, è un tema sul quale stiamo lavorando. Useremo la legge delega", ha chiosato. Per quel che riguarda che anche gli immobili della Chiesa paghino l'Ici ha spiegato: "Faremo una precisazione su questa tematica dell'uso commerciale degli immobili in relazione all'Ici". Quindi una retrospettiva sul recente passato. Il momento più bello dei primi 100 giorni di governo "è stata la prima volta che sono andato al Senato a presentare il programma del governo, quando ho scoperto che potevo farcela a parlare in un'aula parlamentare". "Momenti duri - ha aggiunto - ce ne sono stati, magari momenti più duri devono ancora venire". Liberalizzazioni e pagamenti - Sul tema delle liberalizzazioni, Monti si è difeso da chi lo accusa di non aver toccato le banche: "Se voi sapeste quanto sconcerto ha creato nei salotti buoni il divieto" approvato a dicembre "per i consiglieri di amministrazione di banche e assicurazioni di sedere in consigli di società concorrenti, formando un network che attenua la concorrenza...". Per quel che riguarda il problema del debito dello Stato verso le imprese, Monti ha sottolineato: "Oggi siamo messi molto meglio di  due-tre mesi fa, ma non ci sentiamo di correre il rischio di strangolare finanziariamente lo Stato”.  Secondo il premier è "un problema reale, spesso drammatico" quello dei ritardi dei pagamenti, ma "prima è necessario che lo Stato respiri autonomamente per poi dare fiato alle imprese".  

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