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Il Cav suona la carica Pdl cambia inno, non simbolo

Preoccupa il dato di alcune regioni, col partito sotto il 10%. Vertice notturno a Villa Gernetto: no a liste civiche e "depotenziare" il voto

Giulio Bucchi
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Silvio riparte dal simbolo e da un nuovo inno. Alla cena con i vertici Pdl ieri sera a Villa Gernetto Silvio Berlusconi detta l'agenda ai suoi più stretti collaboratori e li riprende per la "figura di m..." rimediata con la vicenda delle false tessere. In ogni caso, il Cavaliere si è congratulato per il grande successo dei congressi che hanno visto una grande partecipazione di iscritti, sottolineando come grazie a delle regole ferree i pochi furbetti siano stati esclusi. Qualcuno, alla vigilia della cena, parlava di possibile notte dei lunghi coltelli, con epurazione degli ex An e nascita, di fatto, di un nuovo partito più simile a Forza Italia. Niente di tutto ciò, almeno per ora: c'è un'esame importante da superare, quello delle elezioni amministrative in primavera, e l'ex premier ha confermato che il simbolo del Pdl sarà presente ovunque si voterà, senza far ricorso sistematico a liste civiche. Insomma, le indiscrezioni della vigilia erano solo "voci fantasiose". La sorpresa, invece, viene dal nuovo inno fatto ascoltare in anteprima a Villa Gernetto. Una nuova canzone, ha spiegato il Cavaliere ai presenti, per ribadire che "il nostro partito è l'unico che si presenta alle elezioni amministrative". Spazio anche alla politica nazionale: Berlusconi ha annunciato che mercoledì il segretario Angelino Alfano incontrerà il premier Mario Monti. Guarda il video su LiberoTv: La canzone del rapper J.Ax A preoccupare Silvio Berlusconi non c'è soltanto l'assetto futuro del Pdl, a cominciare dal nome. No, i problemi sono più immediati e partono a primavera, dalle amministrative. Si chiamano alleanze (al Nord, con la Lega) e apparentamenti (al Sud, con l'Udc). Sono quattro le città che turbano il sonno del Cav e dei suoi collaboratori più stretti: Palermo, Genova, Lecce e Verona, anche se proprio nella città scaligera il Pdl potrebbe approfittare della scissione interna tra Carroccio e sindaco Flavio Tosi. Ma che la situazione non sia rosea lo confermano i sondaggi. Alla vigilia della campagna elettorale c'è un dato dell'astensione altissimo, intorno al 50 per cento. Le urne vuote penalizzano il centrodestra. Il Pdl, prova a tranquillizzare Berlusconi, "è al 23,6%, ma in crescita a livello nazionale". Tuttavia, secondo l'agenzia Agi, ci sarebbero alcune Regioni, specie nel Nord, dove il movimento franerebbe addirittura sotto il 10 per cento. Dato più che allarmante, anche se smentito da via dell'Umità. In ogni caso, Silvio si è raccomandato: evitare di caricare di significato politico questa tornata elettorale, sono solo elezioni locali.  

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