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Diritti tv, giudice all'attacco: "Non perdiamo tempo"

Il presidente del collegio D'Avossa richiama le parti per accelerare i lavori. Udienza 12 marzo, tre consulenti

Lucia Esposito
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Le udienze del processo sui   diritti tv in corso a Milano, dove tra gli imputati figurano Silvio   Berlusconi e Fedele Confalonieri oltre ad altri imputati accusati di   frode fiscale, sono troppo 'vuotè. Per questo il presidente del   collegio, Edoardo D'Avossa ha richiamato le parti a citare più testi   per accelerare i lavori. E' accaduto questa mattina, nell'aula della   prima sezione penale del Tribunale di Milano, dove, unico teste   presente, era Mario Massari, docente alla Bocconi di Finanza aziendale  che, su incarico della difesa dell'ex premier, ha condotto un'analisi   del valore delle library di Mediaset per quanto riguarda i diritti   televisivi nel 1995, prima della quotazione del gruppo in Borsa. Nel corso dell'esame, però, è emerso che il consulente si è   basato sulle indicazioni di terzi, e per questo la stessa difesa   Berlusconi ha chiesto di sentire un altro perito sul punto. Così,   dopo le 12, quando era chiaro che l'udienza era ormai al termine, il   presidente del collegio ha ripreso le difese sollecitandole a portare   più testi perchè "non possiamo certo tenere questo ritmo".  Appellò subito accolto dal pm Fabio De Pasquale che, quasi   polemicamente, ha ricordato come nell'ultima udienza proprio la difesa  del leader del Pdl aveva promessa di citare più consulenti. I lavori   sono stati quindi aggiornati al 12 marzo quando, ad essere interrogati  dalle parti, saranno altri tre consulenti.  

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