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No Tav, Pd litiga con la Cgil: non va a manifestazione

Il democratico Fassina rinuncia al corteo dei metalmeccanici Fiom. Landini: "Il Pd si prenderà le sue responsabilità"

Nicoletta Orlandi Posti
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Tra Pd e Fiom ci si mettono i No Tav e così i democratici rompono la santa alleanza con l'ala più dura dei sindacati. Stefano Fassina, responsabile delle politiche economiche del Partito democratico ed esponente della sinistra bersaniana, ha infatti annunciato che non parteciperà al corteo dei metalmeccanici della Cgil che scenderanno in piazza il prossimo 9 marzo. Una decisione personale, viene spiegato, e non una decisione formale della segreteria. Fassina, si riferisce, ha ribadito di condividere la piattaforma della manifestazione Fiom ma ha spiegato che "per coerenza" non sarebbe opportuno partecipare visto che altro si sta inserendo nell'iniziativa come la presenza dei movimenti No tav. "A ognuno le proprie responsabilità" - Fredda la reazione di Maurizio Landini, leader Fiom: "Rispetto le decisioni di ogni forza politica, poi il Pd si assumerà le proprie responsabilità". Ma, aggiunge, "trovo singolare che si consideri un pericoloso estremista il presidente della comunità montana della Val di Susa" invitato a parlare sul palco, "per altro iscritto al Pd, che è stato sindaco ed è una figura istituzionale". Quindi Landini difende la scelta di invitare esponenti No Tav: "Non è da ieri che la Fiom non è d'accordo con le grandi opere, ma da anni". Come dire: il Pd conosce la Fiom da sempre e ha condiviso quasi tutte le sue battaglie. A cadere dal pero non si fa una bella figura.

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