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Che pena il presidente Sarkozy schiavetto di Carlà

Ritratto al vetriolo della moglie del presidente della Francia nel libro "Maquillages": Nicolas per compiacerla ha dovuto fare di tutto

Nicoletta Orlandi Posti
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Più che première dame è meglio chiamarla Maria Antonietta. La donna più potente di Francia è Carla Bruni, talmente potente da tenere in scacco il marito, il presidente Nicolas Sarkozy, che fa tutto quello che dice lei. Questa immagine dell'ex top model italiana emerge da alcuni estratti di un libro pubblicati sulla rivista Marianne. Il volume, in uscita in Francia, si intitola “Maquillages”, ed è stato scritto non da un esperto di gossip parigino ma da Christophe Barbier, direttore del settimanale L'Express.   Come molti immaginano – basta guardare le migliaia di euro che si spendono ogni settimana in banchetti – l'Eliseo ai tempi di Sarkozy è una sorta di Versailles in cui la regina è lei, Carlà, che domina incontrastata la vita del capo di Stato. Un esempio su tutti: nel 2008 Sarkò si rivolse al suo cerimoniale chiedendo a che ora sarebbe arrivato il Papa. Non si preoccupava per la visita del Santo Padre ma perché doveva vedere, a tutti i costi, uno show tv in cui si esibiva la moglie. E così gli episodi narrati da Barbier spesso sconfinano nel ridicolo. Come quando la coppia presidenziale si trovava in visita ufficiale in Messico e si scatenò un putiferio per i costi proibitivi dell'alloggio, uno splendido hotel dotato di tutti i comfort. Ma per la Bruni non andava bene: «È ignobile! Mi sono lavata i denti con l'acqua del rubinetto e mi sono ammalata per tutto il soggiorno. E poi parlano di vacanze. Abbiamo passato venti ore dentro la camera di un albergo con una terrazza, è forse straordinario? Non potevamo nemmeno farci il bagno a causa delle misure di sicurezza». La sua irruenza è andata ben oltre in questi anni da first lady. Si è scagliata in particolare contro il giornale Le Parisien, che le aveva dato della «garce» (sgualdrina), ed è arrivata a minacciare il suo direttore in modo molto colorito: «Se non pubblicate una rettifica sul numero di domani vengo in redazione come Carla Bruni, italiana, e non nelle vesti di première dame. E vi strappo gli occhi».  Non solo violenza però nelle sue parole. Ha cercato anche di dispensare consigli al marito, con la sua filosofia radical chic, tentando – spesso inutilmente – di frenare l'irruenza da bullo di periferia tipica di Sarkozy. «Deve essere stoico e ripetersi che non è mai colpa degli altri. Non è la mela che ha la colpa di essere acida, ma è colpa di chi ha scelto la mela cattiva». Nel Carla-pensiero non mancano perle di politica, che sarebbe «brutale, qualcosa di profondamente maschile, che piace praticamente a tutti gli uomini». La sua scelta, comunque, è stata quella di restare sempre al fianco del marito, anche in questa sfida elettorale difficilissima che si concluderà con le elezioni di questa primavera. Sarkozy ha bisogno di lei se vuole trascorrere altri anni all'Eliseo. Anche se per compiacerla ha dovuto fare di tutto: dal rischiare il collasso cardiaco per tenersi in forma, ad andare alle riunioni condominiali della suocera. di Alessandro Carlini

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