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Alfano, lo sgarbo al premier: salta vertice giustizia

Monti annulla il tavolo dopo il rifiuto di Angelino a prendere parte ai lavori: "Pare il vecchio teatrino della politica"

Andrea Tempestini
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Angelino Alfano diserta il vertice di Palazzo chigi, previsto per mercoledì sera, con il premier Mario Monti e i leader di Pd, Pier Luigi Bresani, e del Terzo Polo, Pier Ferdinando Casini. L'annuncio è stato dato dallo stesso segretario del Pdl ai microfoni del Tg5. Alfano ha poi sottolineato che la decisione non pregiudica la fiducia del Pdl nei confronti del governo. Il Pdl non toglie l'appoggio all'esecutivo tecnico guidato dal professor Monti, ma il segnale lanciato da Alfano è molto chiaro, una sorta di ultimatum affinché l'agenda del governo cambi, e cambi in fretta. E il premier ha immediatamente preso atto del messaggio che gli è stato recapitato dal Pdl: l'incontro di mercoledì sera è stato annullato. La decisione, secondo quanto si è appreso da fonti parlamentari, è stata presa dopo la decisione di Alfano di non prendere parte al vertice di Palazzo Chigi, che è stato rimandato a data da destinarsi. Rai e Giustizia - Il motivo del 'gran rifiuto' di Alfano a prendere parte al vertice appare con evidenza in un post pubblicato su Facebook dal segretario poco prima di parlare ai microfoni Mediaset. "A leggere i giornali pare che stasera con Monti si parlerà solo di Giustizia e Rai...e pensare che credevamo che la priorità del Paese fosse l'economia, lo sviluppo, la crescita. Forse ci eravamo sbagliati". E forse, a quel tavolo a Palazzo Chigi, gli argomenti sarebbero stati proprio soltanto Giustizia e Rai, e non quella riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali schizzata in cima alle priorità del Pdl. Gli azzurri, che accordano il loro sostegno al governo tecnico, non hanno inoltre intenzione di discutere e di mediare sulla riforma della giustizia con il Partito Democratico: le parti sono troppo distanti. "Vecchio teatrino della politica" - Alfano, sempre ai microfoni del Tg5, ha sottolineato: "Se mi devo incontrare con i colleghi segretari per soddisfare sete di poltrone Rai oppure per far restare unito Bersani con Di Pietro e Vendola con la foto di Vasto, parlando di giustizia, mi pare che sarebbe un vecchio teatrino della politica, e a questo mi sottraggo. Non ci andrò da Monti perché mi pare di capire che lì si voglia parlare di Rai e di giustizia, e forse ci eravamo sbagliati nel credere che i problemi degli italiani fossero la crescita, lo sviluppo economico e l'economia". Alfano: "Alle urne senza la Lega" Leggi l'approfondimento Le proposte del Pdl - Sempre nel messaggio su Facebook, Alfano aveva sottolineato: "Ovviamente noi parleremo di economia, riforma fiscale e, anche sulla Giustizia, se proprio la ritengono 'missione centrale' del governo. Arriveremo con le nostre proposte: la legge anticorruzione a prima firma Berlusconi-Alfano, la responsabilità civile dei magistrati (chi sbaglia paga), il giusto processo (per la parità tra accusa e difesa). Tutti temi già discussi in un ramo del Parlamento e pronti per l'approvazione”. Una serie di temi che con tutta probabilità non sarebbero stati affrontati, e che hanno spinto Alfano ad ammonire Monti rifiutando di prendere parte al tavolo. Azzurri in subbuglio - Il rifiuto di Alfano di presentarsi in serata a Palazzo Chigi è arrivato al termine di una mattinata (e un nottata) convulse per il Pdl. Di prima mattina il rifiuto di Silvio Berlusconi a prendere parte alle registrazioni di Porta a Porta: secondo le indiscrezioni avrebbero spinto alcuni esponenti azzurri affinchè non si presentasse in tv per non delegittimare il ruolo del segretario Alfano. La notizia ha innescato una serie di illazioni e riflessioni su una presunta spaccatura interna al Pdl.

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