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De Benedetti ora ha paura: perderà 560 milioni di euro?

Il Cav attende la sentenza su Mondadori più fiducioso dopo Mills e Dell'Utri: l'Ing potrebbe veder sparire un tesoretto

Matteo Legnani
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Dopo i due giudizi favorevoli sui casi Mills e Dell'Utri, c'è all'orizzonte un'altra sentenza della Cassazione alla quale Silvio Berlusconi guarda con particolare attesa. Questa volta, per motivi strettamente economici. Quella sul lodo Mondadori. Una sentenza che "vale" la bellezza di 560 milioni. Tanto, infatti, la Corte d'appello ha condannato la Fininvest a pagare alla famiglia De Benedetti nella sentenza del 9 luglio 2011. Una cifra che pesa sul futuro del gruppo di famiglia. In primo grado, il 3 ottobre 2009, Fininvest era stata condannata a pagare addirittura 750 milioni di euro. E l'Ingegnere, editore del gruppo L'Espresso, trema per la prospettiva, possibile, che anche in questo caso la sentenza sia favorevole al Cav: De Benedetti vedrebbe sfumare in pochi secondi un tesoretto superiore a mezzo milione di euro. La vicenda - La Corte d'appello aveva calcolato che alla data della sentenza "inquinata", il 24 gennaio 1991, il danno subito da Cir è stato di poco più di 160 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 24 milioni stabiliti dai giudici in via equitativa, le spese processuali di circa 4 milioni e mezzo. Su questa cifra, poco meno di 190 milioni, sono stati conteggiati rivalutazioni e interessi fino al 3 ottobre 2009 (deposito della sentenza Mesiano) e si è arrivati ai 540 milioni di risarcimento a cui è stata condannata Finivest, al netto di ulteriori interessi legali, che fanno lievitare la cifra a 560 milioni. In sede penale Previti, Pacifico e Acampora erano stati condannati a 1 anno e 6 mesi. Metta a 2 anni e 9 mesi.

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