Il Cavaliere agli Usa:
"Ricostruite le chiese"
Ma Berlusconi non chiude le porte a tutti gli aiuti: "Se gli Stati Uniti vorranno dare un segno tangibile della lorovicinanza" all'Italia potranno prendersi la responsabilità dellaricostruzione dei beni culturali e delle chiese", ha detto il premier durante una visita alla tendopoli di SanDemetrio sottolineando che proprio mentre era in corso la visita haricevuto "una lunga telefonata" da Barack Obama: "Gli Usa sono adisposizione per qualunque esigenza", ha detto l'inquilino della Casa Bianca, e soprattutto a contribuire alla ricostruzione dei beni culturali e delle chiese danneggiate dal terremoto in Abruzzo. Riferendo le parole di Obama, Berlusconi ha sottolineato che "gli Stati Uniti sono a disposizione per quell'esigenza, che il popolo e il governo degli Stati Uniti sono vicini all'Italia. Gli ho spiegato la situazione e gli ho detto che se loro vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza, noi da domani faremo l'inventario delle cose da ricostruire. Se gli Stati Uniti vorranno prendersi la responsabilità dei beni culturali e delle chiese, noi saremmo lietissimi di poter avere questo sostegno e di ricevere un contributo alla ricostruzione. E lui (Obama, ndr)- testimonia il premier - ha detto: Ottima idea, ne parliamo quando vieni a Washington".